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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, USA: “Kiev usa bombe a grappolo”. Attacco su Odessa, danneggiata sede consolato cinese

Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Ucraina e le notizie del 21 luglio 2023: gli USA confermano che Kiev sta usando le bombe a grappolo fornitegli la scorsa settimana. Attacco russo su Odessa, bombardata per la quarta notte consecutiva: danneggiato palazzo del consolato cinese. Si dimette il ministro della Cultura dopo tensione con Zelensky. Mosca annuncia esercitazioni nel Mar Nero.
A cura di Ida Artiaco
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Ancora una notte di tensione in Ucraina, dove un'allerta aerea è stata dichiarata in tutto il territorio a causa del decollo del jet da combattimento MiG-31K. Lo riporta Ukrinform citando le forze armate ucraine. Non solo.

Bombe russe sono cadute ancora una volta su Odessa per la quarta notte consecutiva. Una in particolare ha sprigionato un’onda d’urto che ha danneggiato il consolato cinese in città senza causare morti o feriti. Da Pechino il ministero degli Esteri ha fatto sapere che l’esplosione "ha scosso parte della struttura e ha mandato in frantumi le vetrate".

Sempre a Odessa, come ha scritto su Telegram il governatore ucraino della regione Oleg Kiper, "nella notte i russi hanno sparato missili Kalibr da una portaerei nel Mar Nero, hanno colpito i terminal di grano di un'azienda agricola della regione di Odessa, distruggendo 120 tonnellate di cereali. Due persone sono rimaste ferite nell'esplosione".

Gli USA confermano: "Kiev usa bombe a grappoli in maniera efficace"

Sempre a proposito di bombe, nelle scorse ore il Ministero della Difesa USA ha confermato che l'Ucraina sta usando bombe a grappolo, fornite proprie da Washington, e che sono vietate in più di 120 paesi, "nell'ultima settimana o giù di lì" e stanno "avendo un impatto" sulle difese russe, ha precisato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.

John Kirby.
John Kirby.

Il quale ha aggiunto che "le stanno usando in modo appropriato, modo efficace e stanno effettivamente avendo un impatto sulle formazioni difensive della Russia e sulle manovre difensive", ha detto ai giornalisti.

Le munizioni sono arrivate in Ucraina la scorsa settimana. Kiev, da parte sua, si è impegnata a utilizzare le controverse bombe solo per rimuovere le concentrazioni di soldati nemici russi. Il dispiegamento delle munizioni arriva mentre Kiev segnala un nuovo tentativo da parte della Russia di tornare all'offensiva nel nord-est del Paese, dove Mosca ha ammassato centomila soldati e centinaia di carri armati.

Difesa Russia: "esercitazioni" militari nel Mar Nero

La marina russa ha condotto un'"esercitazione" militare nell'area nord-occidentale del Mar Nero. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca spiegando che sono stati lanciati missili antinave per abbattere un bersaglio in mare.

Secondo Mosca, le navi della flotta russa nel Mar Nero hanno sparato missili da crociera antinave "su un'imbarcazione bersaglio nella zona dell'esercitazione militare", uno specchio d'acqua dove il Cremlino considera da giovedì scorso qualunque natante alla stregua di "potenziali navi militari".

Tensione nel governo ucraino: si dimetto ministro della Cultura

Intanto, tensione c'è stata anche nel governo ucraino, culminata con le dimissioni del ministro della Cultura, Oleksandre Tkatchenko. Alla base della su decisione quelle che lui ha definito "incomprensioni" sui fondi pubblici da destinare a progetti culturali nel momento in cui Kiev tenta di contrattaccare l'invasore russo.

Oleksandre Tkatchenko intervenuto in un programma RAI.
Oleksandre Tkatchenko intervenuto in un programma RAI.

"Ho consegnato la mia lettera di dimissioni al primo ministro", ha riferito Oleksandre Tkatchenko su Telegram, "a causa di una serie di incomprensioni sull'importanza della cultura in tempo di guerra. In guerra", ha sottolineato il ministro, "i fondi privati e di bilancio per la cultura non sono meno importanti di quelli per i droni perché la cultura è lo scudo della nostra identità e delle nostre frontiere".

La sua è una replica al presidente Volodymyr Zelensky che ne aveva chiesto la destituzione affermando che il bilancio dello Stato non può essere destinato a progetti culturali a detrimento della difesa". In particolare, Tkatchenko aveva chiesto 12 milioni di euro per la costruzione di un museo del Genocidio dell'Holodomor, dal nome della carestia con cui la Russia affamò l'Ucraina nel 1922 e nel 1923.

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