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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, Mosca minaccia: “Capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi”

La minaccia russa per l’annuncio di Washington e Berlino di dispiegare vettori di lunga gittata nel Paese europeo. Il portavoce Peskov: “Abbiamo abbastanza capacità per rispondere. Le vittime potenziali sono le capitali europee”.
A cura di Susanna Picone
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Continua a minacciare Mosca, alzando ulteriormente il tiro nei confronti dell'Europa in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania.

Il Cremlino ha avvertito che l'iniziativa americana autorizza la Russia a designare come "potenziali" obiettivi di ritorsione le capitali europee.

La risposta ai missili Usa in Germania

Dmitry Peskov, in un'intervista a una tv nazionale, ha parlato di una situazione "paradossale": gli Usa "hanno schierato una varietà di missili di diversa gittata in Europa, che sono tradizionalmente puntati sul nostro Paese, e di conseguenza il nostro Paese ha designato le località europee come obiettivi per i nostri missili".

L'appello dei premi Nobel per far finire le guerre

Intanto, un appello per un cessate il fuoco immediato tra Russia e Ucraina e anche nella Striscia di Gaza è stato lanciato da 51 premi Nobel in una lettera indirizzata agli organismi internazionali e ai leader religiosi mondiali, in vista dell'apertura delle Olimpiadi in Francia.

Pubblicata dalla testata russa Novaya Gazeta, diretta dal premio Nobel per la Pace Dmitri Muratov, la lettera chiede "il cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri, la liberazione degli ostaggi e l'avvio di colloqui di pace" nelle due guerre in corso. La lettera è indirizzata alle parti in conflitto, ma anche a papa Francesco, il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, il Dalai Lama, l'Onu, il Parlamento europeo, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e ai rappresentanti dell'islam e dell'ebraismo.

L'appello sottolinea che attualmente nel mondo sono in corso almeno 55 conflitti armati e che le conseguenze della guerra in Ucraina "si sono ripercosse in diversi Paesi, provocando un peggioramento della fame in Africa, una crisi migratoria nei Paesi europei e portando con acqua, pane e latte sulle tavole degli abitanti di tutti e sei i Continenti, tonnellate di sostanze nocive rilasciate durante ogni bombardamento".

"Non siamo rappresentanti degli Stati, ma se gli sforzi degli Stati per stabilire la pace non sono sufficienti, dobbiamo agire. Vi imploriamo di farlo! Chiediamo il vostro aiuto per chiedere un cessate il fuoco e azioni mirate a questo", l’appello dei firmatari ai leader religiosi.

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