Guerra Ucraina, il Papa in lacrime invoca la pace ma non c’è spiraglio. Putin: “Colpiremo ancora”
"Vergine Maria, avrei voluto oggi portarti il ringraziamento del popolo ucraino per la pace che da tempo chiediamo al Signore. Invece devo ancora presentarti la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di quella terra martoriata" così un Papa Francesco visibilmente commosso e in lacrime ha invocato ancora una volta la pace per la guerra in Ucraina in occasione della Preghiera ai piedi della Statua dell'Immacolata in piazza a Roma.
Una supplica, interrotta proprio dalle lacrime del Pontefice e ripresa solo dopo l'applauso dei fedeli, che però purtroppo non sembra trovare alcuna accoglienza tra i due contendenti. Sia mosca che Kiev infatti oggi hanno ribadito che le trattative per una pace o anche una tregua sono molto lontane.
"Le forze russe continueranno a colpire le infrastrutture in Ucraina" ha affermato infatti il presidente russo, Vladimir Putin, interpellato in occasione della consegnato oggi al Cremlino delle medaglie d'oro agli eroi della Russia. "È stata Kiev a colpire per prima infrastrutture, come il ponte della Crimea", ha aggiunto Putin, citato dalle agenzie russe.
Che la guerra proseguirà e che Mosca si prepara a una nuova offensiva dopo l'inverno lo ha confermato anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, spiegando che affermato che la Russia è ancora intenzionata a conquistare parti dell'Ucraina orientale e meridionale che il presidente Vladimir Putin ha rivendicato come russe. "C'è molto lavoro da fare per liberare i territori; in un certo numero di nuove regioni della Federazione Russa ci sono territori occupati che devono essere liberati" ha detto Peskov.
Kiev dal suo canto, invece, ribadisce che non ci sarà alcuna pace se Mosca non ritirerà le proprie truppe. "La Russia deve ritirare le sue truppe e liberare i territori. Il Cremlino scommette sugli attacchi genocidi al sistema energetico e sulle intimidazioni nucleari per questo inverno" ha dichiarato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, aggiungendo: "Le élite della federazione russa devono subire una trasformazione e poi ci saranno negoziati: un dialogo costruttivo, che registrerà il ritorno della Federazione russa al diritto internazionale, l'ammontare dei pagamenti compensativi e concorderà il programma delle riunioni del tribunale speciale".
"Oggi ho tenuto una riunione dello Stato Maggiore. I comandanti mi hanno spiegato la situazione sui vari fronti. Innanzitutto, per quanto riguarda la regione di Donetsk, i quartieri di Bakhmut e altri punti più caldi. Lì è in corso uno scontro molto feroce, ogni metro conta. Ringrazio tutti i nostri ragazzi che distruggono il nemico proprio lì, ogni giorno, ogni notte, ogni ora" ha dichiarato invece Zelensky.