Guerra Ucraina, Erdogan chiama Putin e chiede negoziati con Kiev il prima possibile
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l’omologo russo Vladimir Putin hanno avuto oggi un colloquio telefonico durante il quale il primo avrebbe ricordato al secondo "l'importanza di mettere fine al conflitto" in Ucraina "attraverso negoziati il prima possibile". Lo riporta l'agenzia turca Anadolu, riferendo appunto i contenuti dei colloqui telefonici.
Erdogan avrebbe quindi ringraziato Putin "per il suo atteggiamento positivo riguardo alla proroga" dell'accordo per l'export di grano dal Mar Nero. Entrambi hanno anche discusso della cooperazione economica bilaterale, di progetti strategici come la costruzione russa della centrale nucleare di Akkuyu e della necessità di normalizzare i rapporti tra Turchia e Siria con la mediazione russa.
Zelensky: "Da Cina ancora nessuna proposta su colloqui di pace"
Anche il presidente ucraino Zelensky intanto ha parlato di negoziati spiegando però che ancora non è pervenuta alcuna proposta su colloqui di pace da parte della Cina. Parlando al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, il leader di Kiev ha aggiunto di aver chiesto la cooperazione di Pechino per un piano di pace in 10 punti proposto dalla parte ucraina e lo svolgimento di un incontro al vertice.
Nell’intervista Zelensky ha anche espresso scetticismo sulla proposta in 12 punti della Cina che chiede un cessate il fuoco e negoziati tra Russia e Ucraina, affermando che "il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale" deve venire prima di tutto. "Non ho ricevuto una proposta di mediazione dalla Cina – ha detto ancora – Non ho ricevuto proposte per incontrarci. Anch'io, tramite canali diplomatici, ho dato messaggi diretti che voglio parlare con il leader della Cina”.
Kiev non può lanciare la sua controffensiva
Il presidente ucraino ha poi detto che Kiev non è ancora in grado di lanciare la sua controffensiva perché sta aspettando un numero sufficiente di armi dai suoi partner. I russi a suo dire usano ogni giorno una quantità di munizioni tre volte superiore a quella utilizzata dalle forze di Kiev. L'Ucraina, ha sottolineato, "non può inviare i suoi coraggiosi difensori alla controffensiva senza armi sufficienti”.