Guerra Ucraina, da Usa ok ad aiuti per 60 miliardi: “Mosca intensificherà attacchi prima del loro arrivo”
Via libera dagli Usa del nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari all'Ucraina. La decisione è stata presa ieri dalla Camera dei rappresentati ed è stata salutata con gratitudine dal presidente Volodymyr Zelensky.
"Sono grato alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, a entrambi i partiti e personalmente al presidente Mike Johnson per la decisione che mantiene la storia sulla strada giusta – ha scritto su X il numero uno di Kiev -. La democrazia e la libertà avranno sempre un significato globale e non verranno mai meno finché l'America contribuirà a proteggerle".
Il Pentagono – fa sapere il Washington Post citando fonti ufficiali – è pronto a inviare gli aiuti militari all'Ucraina subito dopo martedì, quando il Senato voterà il pacchetto che sarà poi firmato da Biden: ci vorrà dunque meno di una settimana prima che alcune armi raggiungano il campo di battaglia.
Ma la decisione degli Usa ha provocato l'ira della Russia. Secondo Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, "nessuno dubitava che i legislatori americani avrebbero approvato l'aiuto a una banda di neonazisti. È stato un voto… per la continuazione della guerra civile del popolo diviso del nostro Paese precedentemente unito e per massimizzare il numero delle vittime di questa guerra", ha osservato.
Il presidente della Duma Vyacheslav Volodin si è spinto a pronosticare via Telegram che la decisione degli Stati Uniti di fornire ulteriore assistenza a Kiev "seppellirà l'economia ucraina" e priverà il Paese del suo futuro, perché la maggior parte dei 60 miliardi di dollari di questi fondi per l'Ucraina "sarà spesa negli Stati Uniti".
Non solo. Secondo l'Istituto per lo studio della guerra (Isw), le forze russe potrebbero intensificare i loro attacchi sfruttando la finestra temporale prima dell'arrivo dei nuovi aiuti militari in Ucraina. Mosca probabilmente intensificherà le operazioni offensive e gli attacchi con missili e droni per "raggiungere obiettivi operativamente significativi che diventeranno sicuramente più difficili da ottenere", dopo l'arrivo degli aiuti, prosegue l'Isw. Negli ultimi sei mesi, comunque, le forze russe hanno ottenuto solo vantaggi tattici "ed è improbabile che raggiungano una svolta che farebbe crollare la linea del fronte", sottolinea il rapporto.