Guerra in Ucraina, contrattacco russo: “Nuovi bombardamenti su Zaporizhizhia”
Continua lo scontro tra Russia e Ucraina dopo i successi militari registrati da Kiev negli scorsi giorni. Le truppe di Zelensky, infatti, sono riuscite ad avanzare fino al confine russo a est e hanno liberto centri chiave come Izyum, Kupiansk e Balakliya. I militari ucraini sono riusciti ad ottenere grandi risultati nella regione di Kharkiv, ma i passi in avanti sono costati al Paese un prezzo elevato.
Mosca ha infatti ammesso il ritiro delle truppe per una "riorganizzazione militare", ma ha poi attaccato con una serie di missili lanciati dal Mar Nero. I bombardamenti hanno colpito anche la centrale elettrica di Kharkiv, causando blackout totali in tutta la regione.
Mosca sta continuando la sua azione repressiva nel tentativo di prendere terreno e, secondo l'intelligence britannica, ha intenzione di attaccare nuovamente Zaporizhzhia. Dal suo canto Putin ha respinto qualsiasi offerta di negoziati avanzata da Macron nell'ultima conversazione telefonica istituzionale mentre le truppe hanno ripreso a bombardare costantemente la linea del fronte ucraino.
Kiev risponde con altro fuoco: forti esplosioni sono infatti state udite nella base aerea occupata dai russi a Melitopol, nell'oblast di Zaporizhzhia. A riferirlo è stato il sindaco in esilio Ivan Fedorov, citato dal Kyiv Independent.
Nonostante il tentativi di contrattacco e quelli di rassicurare la popolazione russa sul successo degli obiettivi militari nel Donbass, Mosca starebbe correndo ai ripari disponendo il ritorno in patria dalla Crimea di funzionari dei servizi segreti, comandanti militari e altre figure istituzionali russe. Il Cremlino ha ordinato anche il trasferimento d'urgenza delle loro famiglie. Secondo l'intelligence militare ucraina, i cittadini russi in Crimea starebbero cercando di vendere le loro case in gran segreto per evacuare con urgenza verso la Russia.
Putin sembra però determinato a non decretare lo stato di mobilitazione generale: la guerra in Ucraina, dunque, resta sulla carta una "missione militare speciale" i cui unici obiettivi sono nel Donbass. "Non stiamo parlando di una misura del genere" ha ribadito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
I russi hanno comunque ammesso le difficoltà sul campo: Kiev è infatti riuscita a riconquistare in breve tempo più di 300 località nella regione di Kharkiv. Secondo le autorità ucraine, i cittadini dei territori liberati erano convinti che il presidente Zelensky fosse stato destituito e che il Paese fosse ormai a pezzi. Un modo, stando al racconto di Kiev, per incentivare i cittadini a votare per eventuali referendum di indipendenza.