Guerra Ucraina, attacco russo su Leopoli, bambini tra le vittime. Si dimette il ministro Kuleba
Dopo la strage nella città di Poltava, anche l’ultima è stata una notte di raid con vittime e feriti in Ucraina. Almeno sette persone sono morte in seguito a un attacco russo su Leopoli, nell'Ucraina occidentale. Tra le vittime c’è anche una ragazza di 14 anni. L'ultimo bilancio è stato reso noto da fonti ministeriali di Kiev. I feriti invece sono almeno 25, tra cui dei civili e anche un bambino di 10 anni.
Secondo quanto reso noto dal governatore della regione, le forze russe hanno lanciato una serie di attacchi nella notte. "Purtroppo, abbiamo una terza persona morta a seguito dell'attacco notturno a Leopoli. Secondo le prime informazioni, si tratta di una ragazza di 14 anni", aveva scritto in mattinata su Telegram il governatore Maksym Kozytskyi, inviando le sue "condoglianze alle famiglie delle due persone che abbiamo perso nella notte".
Le sirene hanno risuonato sulla città prima dell'alba di mercoledì, secondo il sindaco Andriy Sadovy, che ha consigliato alla gente di mettersi al riparo mentre le difese aeree affrontavano una raffica di missili. Diversi edifici residenziali sono stati danneggiati nell’attacco e secondo quanto riportato dal Kiev Independent, diversi edifici vicino alla stazione ferroviaria hanno preso fuoco.
Almeno una persona invece è rimasta ferita dopo che un attacco aereo ha danneggiato un edificio universitario nella città nord-orientale di Sumy. L'amministrazione militare della regione ha affermato che le forze di Mosca hanno probabilmente utilizzato una bomba guidata Kab durante questo attacco.
La condanna per la strage di Poltava
Nella notte italiana, intanto, è arrivata anche la condanna del presidente americano Joe Biden per quanto accaduto a Poltava. Biden – riferisce la Casa Bianca – ha condannato il "deplorevole attacco" delle forze russe che ha provocato almeno 51 morti e 271 feriti. "Condanno questo deplorevole attacco nei termini più forti possibili", ha dichiarato il presidente americano in un comunicato, aggiungendo che Washington continuerà ad aiutare militarmente Kiev, "anche fornendo i sistemi di difesa aerea e le capacità di cui hanno bisogno per proteggere il loro Paese".
Il rimpasto nel governo ucraino: si dimette anche Kuleba
È arrivato, intanto, il passo indietro anche del ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, che si è dimesso dall'incarico. Lo ha annunciato il presidente della Verkhovna Rada – il Parlamento di Kiev – Ruslan Stefanchuk, pubblicando su Facebook la foto della lettera con cui Kuleba ha rassegnato le dimissioni. Ieri sera l'Ukrainska Pravda aveva spiegato che il rimpasto di governo a Kiev avrebbe potuto coinvolgere anche il capo della diplomazia, che potrebbe essere sostituito dal suo vice, Andrei Sibiga. Ieri hanno rassegnato le dimissioni i ministri delle Industrie strategiche, Alexander Kamishin, della Giustizia, Denis Maliuska, dell'Ambiente e delle Risorse naturali, Ruslan Strilets, e il direttore del Fondo per le proprietà statali, Vitali Kova. Si è appreso poi dell'intenzione di lasciare il governo anche da parte delle vice premier Olha Stefanishyna e Iryna Vereshchuk, la prima responsabile dell'integrazione europea, la seconda dei rifugiati.