Guerra Medio Oriente, l’Iran: “Prepariamo la risposta a Israele”. E Khamenei chiede l’esecuzione di Netanyahu
"I funzionari militari e del governo iraniani stanno preparando misure per dare una risposta adeguata all'attacco israeliano del 26 ottobre contro l'Iran". Sono queste le parole di Ali Larijani, consigliere della Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, aggiungendo che la questione necessita di attente considerazioni e segretezza in quanto è correlata alla sicurezza nazionale dell'Iran.
Larijani ha anche parlato dei possibili colloqui diretti tra Iran e Stati Uniti, affermando che sarà Teheran a scegliere il momento per i negoziati, che dipendono dagli interessi nazionali del Paese. "Siamo pronti a tenere colloqui sul nucleare con il prossimo governo degli Stati Uniti per raggiungere un nuovo accordo", ha aggiunto il funzionario.
Poi, lo stesso Khamenei durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie, si è spinto oltre. "Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra", ha detto.
Intanto, sempre a proposito di accordi, i media israeliani riportano oggi la notizia secondo cui Netanyahu avrebbe accettato "in linea di principio" la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano avanzata dagli Stati Uniti. Anche se il governo israeliano ha accettato "in linea di principio" la proposta americana – si precisa – la proposta non è ancora definitiva e diverse questioni devono essere risolte, secondo funzionari israeliani e statunitensi citati dalla televisione pubblica Kan e dai giornali Haaretz e Ynet. Quest'ultimo pubblica che la risposta sarebbe già stata trasferita in Libano.
La proposta prevede tre fasi: una tregua seguita dal ritiro delle forze di Hezbollah a nord del fiume Litani; il ritiro completo delle truppe israeliane dal Libano meridionale e, infine, i negoziati tra Israele e Libano sulla demarcazione del loro confine, che attualmente rappresenta una linea di demarcazione stabilita dalle Nazioni Unite dopo la guerra del 2006. Sempre secondo i termini della proposta l'esercito libanese avrà il compito di prendere il controllo della zona di confine e impedire il ritorno di Hezbollah.
Ma la tensione resta comunque alta. Secondo quanto riferito dall'Idf, circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le aree dell'Alta Galilea e della Galilea occidentale. Secondo i militari, alcuni dei razzi sono stati intercettati e si è scoperto che alcuni hanno avuto un impatto all'interno di Israele, riporta il Times of Israel.