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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Guerra Israele-Hamas, rifugio di Medici Senza Frontiere colpito a Gaza: 2 morti. “Siamo inorriditi”

Nel bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito un rifugio vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, sono morti due familiari dei membri di MDF. Intanto Netanyahu fa sapere: “Il rilascio degli ostaggi non avverrà ad ‘ogni costo’.
A cura di Biagio Chiariello
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Due familiari dei membri di Medici Senza Frontiere sono tra le 14 vittime di un raid dell'esercito israeliano avvenuto tra Khan Yunis e Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, riferisce l'agenzia palestinese Wafa. A riferirlo è la stessa associazione umanitaria in un post sul suo account X nel quale viene spiegato che il raid ha centrato un rifugio situato nel villaggio di Al Mawasi. Oltre alle due vittime, si registrano anche sei feriti tra i membri di MSF. "Siamo inorriditi da ciò che è successo", scrive la ong.

E sempre Wafa riferisce che decine di persone sarebbero state uccise e ferite su Gaza City, coi militari dell'IDF che hanno preso di mira diverse abitazioni civili nel quartiere Zeitoun.

IDF: "Ucciso soldato israeliano"

Le stesse Forze di difesa israeliane ieri invece hanno annunciato la morte di un proprio soldato nei combattimenti nel nord della Striscia.

Ora sono 237 i militari rimasti uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas dal 7 ottobre, giorno dell'attacco perpetrato dall'organizzazione militare palestinese contro Israele.

La vittima è il sergente Avraham Wovagen, 21 anni di Netanya, appartenente al 932. battaglione della brigata Nahal. Sarebbe morto nel corso degli scontri con militanti di Hamas, secondo le Idf.

Netanyahu: “Il rilascio degli ostaggi non avverrà ad ‘ogni costo’

Nel frattempo il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro delle Finanze  Bezalel Smotrich hanno dichiarato che Israele “non pagherà alcun prezzo” per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, precisando come il ritorno degli ostaggi non avverrà “a ogni costo”.

Netanyahu ha affermato che Israele non è disposto a pagare il "costo delirante" richiesto dai militari palestinesi per il loro rilascio, che sarebbe considerato una "sconfitta" per lo Stato di Israele.

Medici senza Frontiere: "Chiediamo spiegazioni a Israele"

“Siamo indignati e profondamente rattristati da queste uccisioni. Nello stesso giorno in cui gli Stati Uniti hanno scelto di porre il veto a un cessate il fuoco immediato, due bambine hanno visto le loro madri uccise da un colpo di carro armato israeliano. Queste uccisioni confermano la triste realtà che nessun luogo è sicuro a Gaza, che le promesse di garantire aree sicure sono parole vuote e i meccanismi di risoluzione del conflitto sono inaffidabili".

È stato questo il commento di Meinie Nicolai, direttrice generale di MSF, che attualmente coordina le attività mediche di MSF a Gaza. “L'uso della forza in aree urbane densamente popolate è sconcertante e prendere di mira un edificio sapendo che è pieno di operatori umanitari e delle loro famiglie è inconcepibile”.

MSF ha contattato le autorità israeliane e sta cercando di ottenere ulteriori spiegazioni.

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