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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, Zelensky offre alla Russia uno scambio di territori e dice no a una missione ONU

Il presidente Zelensky ha fatto sapere di essere pronto a offrire alla Russia uno scambio di territori nei negoziati di pace. Dalla scorsa estate l’Ucraina occupa un’area nella regione russa di Kursk.
A cura di Davide Falcioni
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Se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riuscirà a portare Kiev e Mosca al tavolo delle trattative, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è pronto ad offrire alla Russia uno scambio territoriale diretto, rinunciando ai territori che l'Ucraina occupa nella regione russa di Kursk da quando è stata lanciata un'offensiva a sorpresa la scorsa estate. "Scambieremo un territorio con un altro", ha detto in un'intervista al Guardian, aggiungendo di non sapere quale parte del territorio controllato dalla Russia l'Ucraina avrebbe chiesto in cambio. "Non lo so, vedremo. Ma tutti i nostri territori sono importanti, non c'è una priorità", ha affermato.

"Le garanzie di sicurezza senza l'America non sono vere garanzie di sicurezza"

Secondo il leader ucraino – intervistato dal quotidiano britannico alla vigilia della conferenza sulla sicurezza di Monaco, in quella che si annuncia come una delle missioni diplomatiche più importanti dall'inizio della guerra – se la nuova amministrazione statunitense deciderà di ritirare il sostegno all'Ucraina, l'Europa da sola non sarà in grado di colmare il divario. "Ci sono voci che dicono che l'Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no", ha detto il presidente ucraino. "Le garanzie di sicurezza senza l'America non sono vere garanzie di sicurezza".

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"Chi aiuta l'Ucraina potrà ricostruirla"

Per questo, per continuare a garantirsi il sostegno di Washington, Zelenskyy si è detto pronto ad offrire alle aziende americane lucrosi contratti di ricostruzione e concessioni di investimenti in Ucraina. "Coloro che ci stanno aiutando a salvare l'Ucraina avranno la possibilità di rinnovarla, con le loro attività insieme alle attività ucraine. Siamo pronti a parlare di tutte queste cose in dettaglio", ha detto. Solo ieri Donald Trump aveva quantificato la richiesta statunitense a Kiev: "Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare, e hanno sostanzialmente accettato di farlo".

Zelenskyy ha confermato di aver affrontato questo argomento con Trump a settembre, quando i due si sono incontrati a New York, ma che intende tornare a parlarne con "un piano più dettagliato" sulle opportunità per le aziende statunitensi sia nella ricostruzione dell'Ucraina del dopoguerra che nell'estrazione delle risorse naturali del Paese. L'Ucraina ha infatti le più grandi riserve di uranio e titanio in Europa, e "non è nell'interesse degli Stati Uniti" che queste riserve fossero nelle mani della Russia e potenzialmente condivise con la Corea del Nord, la Cina o l'Iran.

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"No a una missione di peacekeeping ONU"

Zelensky per finire ha bocciato l'ipotesi che tra Russia e Ucraina possa essere schierato un contingente delle Nazioni Unite in una missione di peacekeeping: "Sono sincero, non penso che le truppe ONU o qualcosa di simile abbiano mai veramente aiutato qualcuno nella storia. Oggi non possiamo davvero sostenere questa idea. Siamo a favore di un contingente se garantisce la nostra sicurezza, e vorrei sottolineare ancora una volta che senza l'America questo è impossibile".

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