Guerra in Ucraina, quando entreranno Finlandia e Svezia nella Nato
La guerra in Ucraina, dopo 82 giorni, prosegue senza che si facciano progressi significativi sul piano dei negoziati. Anche per questo ieri la Finlandia ha annunciato ufficialmente che presenterà la domanda per il suo ingresso nella Nato. I tempi per il completamento della procedura potrebbero essere brevi, e dopo 70 anni potrebbe tramontare il modello di neutralità dei due Paesi scandinavi.
Oggi il Parlamento di Helsinki si riunirà per discutere e approvare la domanda di adesione all'Alleanza Atlantica, e il voto finale dovrebbe arrivare martedì. La domanda di adesione dovrebbe essere molto probabilmente presentata nella giornata di mercoledì 18 maggio al quartier generale della Nato a Bruxelles.
Oggi invece sarà il turno della Svezia. La premier svedese Magdalena Andersson andrà in Parlamento per cercare un largo sostegno alla richiesta di adesione del Paese alla Nato, dopo che il suo Partito socialdemocratico al governo ha messo da parte la sua posizione contraria all'ingresso nell'Alleanza, con una storica inversione a "U", sulla scia delle preoccupazioni nate dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Ottenuto il sostegno parlamentare poi il governo si muoverà. "Mi assicurerò che ci sia un ampio sostegno parlamentare alla domanda di adesione della Svezia e dopo prenderemo una decisione a livello di governo", ha detto ieri Andersson in una conferenza stampa riportata dal Guardian. Secondo la premier una candidatura congiunta con la Finlandia per entrare nell'Alleanza Atlantica è "la soluzione migliore" per la Svezia, perché il Paese "ha bisogno delle garanzie di sicurezza che derivano dall'ingresso nella Nato. Se restassimo l'unico Paese nella regione fuori dalla Nato – ha avvertito Andersson – saremmo in una posizione molto vulnerabile".
La notizia è stata accolta favorevolmente dai ministri degli esteri dell'Alleanza che ieri erano riuniti a Berlino. "La decisione di entrare nella Nato da parte di Svezia e Finlandia va presa da loro. Sarebbe un momento storico e aumenterebbe la nostra capacità di difesa", ha commentato il segretario generale Jens Stoltenberg, che ha anche assicurato che non solo il processo di ratifica sarà il più veloce possibile, ma ha anche aggiunto che la Nato darà garanzie di sicurezza a Svezia e Finlandia da subito, anche nel periodo della candidatura in attesa di esaminare e formalizzare l'adesione.
Esiste però un ostacolo all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia, e quest'ostacolo si chiama Turchia. Anche ieri a Berlino infatti il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu ha ribadito che Helsinki e Stoccolma dovranno garantire che smetteranno di dare sostegno a quelli che Ankara considera terroristi, e cioè i curdi del Pkk. La Turchia "non è contro l'allargamento della Nato" ma ritiene che "i Paesi che sostengono il terrorismo non possano essere membri della Nato", ha dichiarato Cavusoglu,
"La Turchia non sta bloccando l'adesione di Finlandia e Svezia alla Nato", ha assicurato Stoltenberg. Anche se la Turchia ha espresso riserve, il vicesegretario generale della Nato Camille Grand ha spiegato oggi che i 30 Paesi membri dell'Alleanza hanno "una volontà comune" e che un "consenso" sull'eventuale adesione di Finlandia e Svezia sarà trovato "rapidamente".
E anche il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha sottolineato come "alla fine di un normale confronto ci sarà anche il consenso" di Erdogan. "Ankara sta cercando di negoziare alcune garanzie, è d'accordo in linea di principio", ha confermato anche il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. Nei prossimi giorni dovrebbe tenersi un incontro tra Blinken e Cavusoglu a Washington per superare lo stallo.