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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, Putin sul massacro di Bucha: “Lukashenko mi ha dato le prove, è un falso”

Vladimir Putin ha definito “un falso” il massacro di Bucha, spiegando che Lukashenko gli avrebbe “consegnato i documenti” che lo dimostrano. E sulle sanzioni: “La nostra economia ha retto”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le sanzioni dell'Occidente "hanno fallito", le immagini da Bucha "sono false" e la guerra in Ucraina "solo una questione di tempo". Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, ha affidato alla Tass diversi commenti sulla situazione attuale della guerra in Ucraina, mai definita tale ma solo "operazione speciale". Il presidente russo, che oggi ha incontrato il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, suo fedelissimo alleato, ha anche puntato il dito contro gli Stati Uniti d'America, che a suo dire avrebbe messo l'Europa "sotto schiaffo".

"Bucha? Un falso, Lukashenko mi ha dato le prove"

Sul fronte della guerra, Putin ha spiegato che lo scontro "tra la Russia e le forze anti-russe in Ucraina era inevitabile, era solo una questione di tempo". Ed ha ribadito che proprio la Bielorussia di Lukashenko, presidente in carica fin dal 1994 e dichiaratamente filo-Putin, sia "il posto perfetto per i negoziati fra Mosca e Kiev". Negoziati che però Kiev avrebbe spinto "verso un vicolo cieco. Sono loro che hanno creato difficoltà a portarli a un livello accettabile e l'operazione andrà avanti finché non ci saranno negoziati accettabili". Secondo Putin inoltre, lo stesso Lukashenko gli avrebbe consegnato i documenti che provano come i massacri di Bucha siano "un falso", come avvenuto ai tempi delle accuse lanciate al presidente Assad in Siria (altro alleato del Cremlino): "Si è poi scoperto che si trattava di un falso. Lo stesso falso è a Bucha", riporta ancora la Tass.

"Lo scontro era inevitabile"

Putin ha anche ribadito che "l'operazione speciale in Ucraina" fosse "inevitabile, solo una questione di tempo". Un Occidente in cui l'Europa sarebbe in una "posizione umiliante e umiliata" dagli Stati Uniti d'America, secondo il presidente Russo, che poi è tornato a dire come per l'Occidente sia "comodo unirsi attorno al concetto di aggressione russa e servire così gli Usa". E sulle sanzioni ha ribadito che "hanno fallito", perché il sistema finanziario russo ha retto l'onda d'urto e che anzi ora sarà a suo dire proprio l'Occidente a pagare il prezzo più alto. "Quando le persone si scontreranno sui prezzi della benzina e su un'inflazione senza precedenti, questo si tradurrà per loro in problemi di politica interna, mentre volevano che si traducesse in problemi di politica interna per la Russia. Nelle condizioni difficili la Russia se la cava sempre, mentre da loro i problemi sono inevitabili".

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