Guerra in Ucraina, media locali: “Russi hanno sparato su persone in fila per il pane, oltre 10 morti”
Secondo la tv pubblica ucraina Suspline almeno dieci civili sono stati uccisi dall'esercito russo mentre facevano la fila al forno per acquistare del pane. L'attacco sarebbe avvenuto a Chernihiv, una città di quasi 300mila abitanti che si trova a 150 chilometri a nord di Kiev, vicino al confine con la Bielorussia. Il fatto, ha riportato il corrispondente dell'emittente ucraina, sarebbe avvenuto intorno alle 10 del mattino di oggi, mercoledì 16 marzo. Suspline ha anche pubblicato un video in cui si vedono i cadaveri dei cittadini a terra ormai senza vita.
L'Ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha dichiarato in merito: "Questi orribili attacchi devono finire. Stiamo considerando tutte le opzioni disponibili per garantire la responsabilità di qualsiasi crimine atroce commesso in Ucraina".
Chernihiv, la 18esima città più popolosa d'Ucraina, è stata duramente colpita dai bombardamenti russi. Strade, edifici e ponti sono stati distrutti dagli attacchi degli aerei russi. Nei raid è stato distrutto anche lo stadio, che un tempo era dedicato all'astronauta Yuri Gagarin e dove ha giocato le sue prime partite il noto calciatore ucraino Andriy Yarmolenko. Il 13 marzo, hanno riferito i media ucraini, è stato completamente distrutto un condominio civile di nove piani e una persona sarebbe morta. Anche la biblioteca della città è stata distrutta e il 3 marzo, all'inizio della guerra, un attacco aereo ha ucciso 47 civili: "La piccola piazza formata dall’incrocio fra le strade Viacheslava Chornovola e Kruhova è stata colpita da diverse bombe che hanno ucciso dei civili e gravemente danneggiato i palazzi della zona. L'attacco è stato con grande probabilità condotto dalle forze russe, con almeno otto bombe prive di guida”, note come “bombe a caduta libera”, aveva informato Amnesty International. "L’attacco aereo che ha colpito le strade di Chernihiv smuove le coscienze. Si è trattato di un attacco senza pietà e indiscriminato su persone occupate nelle attività quotidiane nella propria casa, per strada, nei negozi", ha dichiarato Joanne Mariner, direttrice del programma di Risposta alle crisi di Amnesty International. Nonostante i continui bombardamenti, la città è ancora sotto il controllo del governo ucraino.