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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, la Russia: “Fermato tentativo sbarco di Kiev in Crimea”. Blinken: “Americani scettici sugli aiuti militari”

Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Ucraina e le notizie del 4 ottobre: secondo il segretario di Stato USA Blinken “gli americani sono un po’ frustrati dal fatto che sembra che noi ci stiamo accollando gran parte del peso, ma il resto del mondo sta facendo un lavoro straordinario”.
A cura di Davide Falcioni
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Membri delle truppe speciali ucraine avrebbero tentato nella notte uno sbarco a Capo Tarkhankut, in Crimea, ma sarebbero state fermate dall'esercito russo. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, secondo quanto riporta Ria Novosti. "Nella parte nord-occidentale del Mar Nero, le azioni degli aerei delle forze aerospaziali russe hanno fermato il tentativo di penetrazione nel territorio della Crimea da parte di un gruppo di sbarco delle forze armate ucraine, che si stava dirigendo in direzione di Capo Tarkhankut con una imbarcazione militare ad alta velocità e tre moto d'acqua". Non è la prima volta che le forze anfibie ucraine cercano di sbarcare in Crimea: il 10 settembre scorso gli aerei russi avevano distrutto tre piccole barche con truppe ucraine dirette all'isola di Zmeiny, nel Mar Nero. Il 4 settembre, l'aviazione navale aveva colpito quattro imbarcazioni della Willard Sea Force che si stavano dirigendo verso Capo Tarkhankut. Un altro distaccamento ucraino ha tentato di sbarcare in Crimea il 30 agosto ed era stato fermato dall'esercito russo.

Blinken: "Sostenere Ucraina anche se americani scettici"

Se sul campo di battaglia si combatte i governi si interrogano sulla durata del sostegno all'Ucraina. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha ammesso che negli Stati Uniti c'è scetticismo sulla possibilità di continuare ad aiutare Kiev di fronte all'invasione della Russia, ma ha sottolineato che si tratta di una questione di "interesse nazionale". "Gli americani sono un po' frustrati dal fatto che sembra che noi ci stiamo accollando gran parte del peso, ma il resto del mondo sta facendo un lavoro straordinario", ha detto in un discorso al Baker Institute della Rice University a Houston, in Texas.

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Bloomberg: "L'Ungheria vuole dimezzare gli aiuti all'Ucraina"

Tra gli alleati occidentali che manifestano esplicitamente dubbi sul supporto all'Ucraina ci sarebbe, dopo Polonia e Slovacchia, anche l'Ungheria. Secondo Bloomberg infatti Budapest "ha proposto di ridurre il pacchetto di finanziamenti da 50 miliardi di euro dell’Unione Europea per l’Ucraina portandolo a 25 miliardi di euro". Inoltre il pagamento di altri 25 miliardi di euro "potrebbe essere rivalutato a metà del ciclo di esborsi 2024-2027", aggiunge il quotidiano finanziario statunitense. La proposta aggiunge peso ai timori che il sostegno internazionale all’Ucraina potrebbe diminuire in seguito alla decisione dei legislatori statunitensi di rimuovere gli aiuti per l’Ucraina da un disegno di legge sulla spesa pubblica approvato lo scorso 30 settembre.

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Tajani: "Non vedo il pericolo di uno sganciamento sull'Ucraina"

Dal canto suo Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha spiegato che "non vede il pericolo" di uno sganciamento progressivo sull'Ucraina. Lo ha chiarito, intervistato dal Quotidiano Nazionale, ricordando che "lunedì i ministri degli Esteri dei Paesi europei erano a Kiev proprio per mostrare la loro solidarietà all'Ucraina. E lo stesso (Joe) Biden ha rassicurato gli alleati. Certo, bisogna lavorare per la pace, ma facendo il modo che sia garantita l'indipendenza dell'Ucraina, e gli aiuti militari servono a questo". Secondo il vicepremier italiano, è necessario "avere un doppio binario, essere vicini a Kiev dandole quello che le serve per difendersi dall'aggressione e al tempo stesso incoraggiare ogni processo di dialogo, da quello sul grano promosso dalla Turchia a quello del Papa. Dobbiamo premere sulla Cina per convincerla a fare di più per portare i russi alla pace. Siamo disponibili a ogni sforzo negoziale per la pace, ma a una condizione: che sia una pace giusta".

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