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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, il G7: “Pronti a nuove sanzioni, nessuno dia alla Russia aiuti di qualsiasi tipo”

Nella dichiarazione conclusiva dei leader del G7 viene ribadito che i Paesi sono pronti ad adottare nuove sanzioni contro la Russia e viene inviato un messaggio chiaro a Pechino, senza nominare mai la Cina: “Nessuno dia alla Russia assistenza militare o di qualsiasi altro genere”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il G7 potrebbe decidere di adottare nuove sanzioni economiche contro la Russia. Ad annunciarlo sono gli stessi leader del gruppo, che al termine del vertice di oggi – subito dopo il summit straordinario della Nato – hanno diffuso un comunicato congiunto. Si parte proprio dalle sanzioni e dalla possibilità di approvarne di nuove, ma anche dal controllo che verrà esercitato per evitare che quelle già decise vengano aggirate, anche con la vendita di oro da parte della banca centrale russa. Il G7, inoltre, si impegna a lavorare "insieme a sostegno della raccolta di prove per i crimini di guerra".

Nella dichiarazione comune, i leader avvisano la Russia della loro determinazione nell'imporre "severe conseguenze" a Mosca per rispondere all'invasione dell'Ucraina. E viene ribadito: "Compresa la piena applicazione delle misure economiche e finanziarie già decise". I Paesi e i leader del G7  continueranno a portare avanti una stretta cooperazione tra loro – viene evidenziato ancora nel comunicato – e cercheranno di coinvolgere anche altri governi in queste azioni. Mentre viene delegato ai ministri competenti dei vari governi il compito di controllare che le sanzioni siano rispettate e di intervenire per evitare che vengano aggirate.

Poi i leader del G7 inviano un messaggio chiaro, senza destinatari dichiarati, ma ovviamente rivolto alla Cina: "Sollecitiamo tutti i Paesi a non dare alla Russia assistenza militare o di qualsiasi altro genere" che possa aiutare Mosca a portare avanti la sua aggressione contro l'Ucraina. Nella dichiarazione conclusiva dell'incontro, i Paesi del gruppo promettono di vigilare "su qualsiasi tipo di assistenza di questo genere".

Della Cina, nel comunicato, non si parla mai. Ma Pechino è e può essere – evidentemente – un attore importantissimo nella guerra in Ucraina e negli equilibri mondiali: "Non c’è stata alcuna condanna della Cina, ma c’è la speranza che contribuisca al processo di pace – ha detto Draghi alla fine dell'incontro, parlando con la stampa presente – La Cina è importantissima, può essere cruciale. Aspettiamo che mettano in campo le risorse di cui dispongono".

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