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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, cosa si sono detti Putin e Michel al telefono sulla fine dell’invasione militare

Il presidente russo Putin ha parlato al telefono con il presidente del Consiglio Ue Michel, ribadendo le sue richieste per lo stop delle operazioni militari in Ucraina.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente russo Vladimir Putin, mentre si svolge il terzo round di negoziato, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, che gli ha chiesto di fermare subito "le ostilità e assicurare il passaggio umanitario sicuro e l'accesso agli aiuti". È stato lo stesso Michel con un tweet a riferire il contenuto del colloquio, durante il quale ha anche il presidente del Consiglio ha anche "sottolineato la necessità di garantire la sicurezza delle centrali nucleari durante le ostilità in Ucraina".

"Abbiamo convenuto di mantenere ulteriori contatti" ha aggiunto Michel che in un altro tweet ribadisce ha ribadito "la Ue condanna nei termi più forti possibili l'aggressione russa dell'Ucraina". Michel ha anche precisato che la domanda di adesione dell'Ucraina all'Ue, che il presidente Zelensky ha rilanciato, verrà discussa nei prossimi giorni.

Secca la replica di Putin, il quale, durante il contatto telefonico ha chiesto che "l'Unione Europea dia un contributo reale per salvare vite umane facendo pressioni affinché le autorità di Kiev rispettino la legge umanitaria", fa sapere il Cremlino in una nota, in cui si afferma che "Putin ha sottolineato che i militari russi stanno adottando tutte le misure per salvare la vita ai civili". E ripetendo le accuse già avanzate da Mosca ha puntato il dito ancora una volta contro "i nazionalisti ucraini", accusati di mettere in pericolo la popolazione civile, usando i cittadini come scudi umani.

Il presidente russo ha anche informato Michel dei negoziati in corso con i rappresentanti di Kiev, ribandendo, continua il comunicato, le richieste da parte di Mosca riguardo a quella che viene definita la "denazificazione e smilitarizzazione" dell'Ucraina – che dovrebbe quindi cambiare la Costituzione per dichiararsi neutrale, rinunciando quindi ad entrare nella
Nato – oltre al riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e dell'indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Se la comunità internazionale accetterà queste condizioni Mosca è pronta a mettere fine "in un istante" alle operazioni militari in Ucraina.

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