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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, attacco di Kiev al Ponte di Crimea: almeno 2 morti, traffico interrotto

Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Ucraina e le notizie del 17 luglio 2023. Durante la notte si sono verificate due esplosioni sul ponte di Crimea. Le deflagrazioni avrebbero causato almeno due morti e l’interruzione del traffico. Stando a quanto finora reso noto, l’attacco sarebbe stato opera di Kiev.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ancora combattimenti durante la notte tra Mosca e Kiev, culminati intorno alle 3.00 di notte (ora locale) in un attacco al Ponte di Crimea. Sarebbero almeno due le persone morte nei bombardamenti che, secondo quanto riportato dai media esteri, sarebbe stato messo in atto proprio da Kiev. Il governatore dell'oblast russa di Belgord, Vyacheslav Gladkov, ha confermato la morte di un uomo e di una donna in seguito a quanto avvenuto sul ponte di Crimea.

Il presidente del consiglio di Stato della Crimea ha accusato Kiev dell'attacco al Ponte. A riportare le sue dichiarazioni è l'agenzia Tass. "Ieri sera il regime terroristico di Kiev ha commesso l'ennesimo crimine attaccando il ponte di Crimea. Kiev doveva sapere che la strada è una struttura puramente civile, ma cose come queste non hanno mai fermato i terroristi.

Due esplosioni sul Ponte di Crimea nella notte

Media ucraini e russi parlano di almeno due esplosioni avvenute a pochi minuti di distanza sul ponte, mentre le autorità locali non hanno confermato che si sia trattato proprio di un bombardamento. Dopo le deflagrazioni, il traffico sul ponte è stato interdetto dalle autorità russe della regione per "un'emergenza" sul ponte. Secondo l’agenzia Rbc Ukraine e il canale filorusso Grey Zone, le deflagrazioni sarebbero avvenute alle 3:04 e alle 3:20 ora locale. Due persone a bordo di un’auto sarebbero morte per il crollo di una campata della struttura.

L'attacco al ponte sarebbe una vera e propria prova di forza dell'Ucraina che in questi giorni si è ritrovata a incassare un nuovo "rifiuto" per l'ingresso nella Nato. Durante il vertice di Vilnius di qualche giorno fa, infatti, Zelensky aveva dovuto portare a casa la dicitura "invito nell'Alleanza" comparsa nel comunicato della Nato dopo un lungo vertice. La parte più difficile da mandar giù per il leader di Kiev era però stata la ferma decisione relativa a un eventuale ingresso "solo quando le condizioni saranno raggiunte".

Gli addestramenti per i piloti ucraini degli F-16

In quell'occasione, Zelensky non era riuscito a incontrare alla cena dei leader Joe Biden, il suo più grande sostenitore nella guerra contro la Russia. Il presidente aveva disertato l'evento a causa della "stanchezza dovuta a un'intensa giornata". Ora, l'amministrazione del leader Usa ha autorizzato l'addestramento in Europa dei piloti di aerei da combattimento ucraini all’impiego di cacciabombardieri F-16, che Kiev dovrebbe ricevere in dotazione in futuro.

Una sorta di "risarcimento", forse, per quel tentennamento sull'ingresso nella Nato. "Il presidente ha dato l'ok per fornire tutti gli strumenti necessari agli ucraini sugli F-16, appena gli europei saranno pronti", ha dichiarato il funzionario statunitense Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa. Le dichiarazioni di Sullivan, sottolinea la Cnn, confermano una drastica svolta per l’amministrazione del presidente Biden, che fino a pochi mesi fa riteneva la fornitura di F-16 "poco compatibile con le necessità belliche più urgenti dell’Ucraina".

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