Guerra in Siria: l’esercito di Assad attacca, la Turchia chiuderà i confini

In Siria si combatte senza sosta da giorni e la guerra si sta ormai spostando dalle province ai centri delle grandi città del Paese. Nella notte, infatti, l’esercito del dittatore Assad ormai passato al contro attacco, ha trasferito migliaia di soldati ad Aleppo, una delle città in cui infuria la battaglia e considerata di grande importanza strategica, così come alla periferia della capitale Damasco teatro di pesanti bombardamenti sulle case dei civili. Lo stesso colonnello dell’esercito siriano libero, al Oqaidi, ha confermato che “sono in corso combattimenti”. Aumenta costantemente dunque il numero delle vittime di questa terribile guerra: l’Osservatorio siriano per i diritti umani continua a fornire numeri e dati terrificanti, nell’ultimo giorno sarebbero morte oltre cento persone mentre l’offensiva di Assad andrebbe avanti anche con caccia ed elicotteri che hanno colpito centinaia di famiglie costrette a lasciare le loro case e a scappare via.
Il disertore invita all’unità per “creare un Paese nuovo” – Secondo alcuni testimoni sono numerosi gli edifici residenziali che sono stati colpiti dagli elicotteri delle forze di Assad. Sotto bombardamento il quartiere di Al-Tel, otto chilometri a nord di Damasco, che in seguito all’attacco ai fedelissimi di Assad, era caduto nelle mani dei ribelli. Da parte del generale di brigata Manaf Tlass, una delle figure di spicco tra le Forze Armate ex stretto collaboratore di Assad, arriva l’invito ai connazionali di “unirsi per la Siria del dopo-Assad, a fare l’impossibile pur di garantire l’unità del Paese, e a essere fiduciosi nella costruzione di una Siria nuova”.
La decisione della Turchia – A causa della tensione e del conflitto siriano arriva anche la decisione della Turchia di chiudere tutti i valichi di frontiera con il Paese di Assad: spesso la guerra tra il regime e i ribelli è debordato lungo il confine e, in particolare, la settimana scorsa i ribelli avevano rivendicato il controllo di alcuni posti di frontiera. La decisione di chiudere i confini è stata riportata dal ministro per le Dogane e il Commercio Hayati Yazici, è stata diffusa dall’emittente Ntv ma ancora non è stata confermata ufficialmente.