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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Guerra in Medio Oriente, UNICEF: “Bambini bruciati e uccisi, basta con gli attacchi indiscriminati ai minori”

L’intervista di Fanpage.it ad Andrea Iacomini (UNICEF Italia): “C’è una escalation di attacchi ai bambini di cui poi sistematicamente ci dimentichiamo. Stiamo vivendo dal 1946, cioè dalla Seconda Guerra Mondiale, ad oggi la peggiore stagione che l’infanzia abbia mai conosciuto”.
A cura di Ida Artiaco
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"I libri di storia parleranno di quest'epoca come quella degli attacchi indiscriminati ai bambini. In tre settimane sono morti 100 minori e altri 800 sono rimasti feriti. Tutto questo finirà solo quando capiremo che c'è una sola pace possibile".

A parlare a Fanpage.it è Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, che ha commentato le ultime notizie in arrivo dal Medio Oriente dove nei giorni scorsi si sono intensificati gli attacchi israeliani su Gaza e Libano, colpendo centri ospedalieri e scuole usate come rifugi dalla popolazione civile. Solo qualche ora fa almeno cinque bambini sono rimasti uccisi mentre giocavano a biglie vicino a un bar nel campo profughi di al-Shati colpito da un raid di droni.

Cosa sta succedendo a Gaza e in generale in Medio Oriente?

"Direi che non c'è niente di nuovo sotto il sole. Da quando sono portavoce di Unicef Italia, e cioè da 12 anni, sostanzialmente ho assistito prima a conflitti come quello siriano, poi a quello in Yemen, poi l'Africa. Gli attacchi a scuole e ospedali non sono mai mancati. Ora si aggiungono quelli contro bambini inermi che stanno giocando o che stanno in tenda con i genitori. È accaduto spesso durante un'altra guerra di cui non parla più nessuno, e cioè quella siriana, in cui furono bombardati anche i campi di calcio.

Colpire un bambino è la cosa peggiore che si può fare, non soltanto in barba alle norme internazionali ma proprio per far capire al nemico che non c'è pietà. Lo vediamo ancora in queste ore. C'è una escalation di attacchi ai bambini di cui poi sistematicamente ci dimentichiamo, anche quando li vediamo fuggire come migranti sui nostri territori. Ciò che mi stupisce è che oramai tutto questo è diventato qualcosa di normale perché si manifesta per l'una o per l'altra parte ma mai per la pace. Nessuno manifesta per il fatto che i bambini che sono vittime della guerra non possono subire tutto questo. È una atrocità che segna quest'epoca storica. I libri di storia parleranno di questa come dell'epoca degli attacchi indiscriminati ai bambini".

Nei giorni scorsi è circolata sui social l'immagine di un ragazzo avvolto tra le fiamme, dopo l’ennesimo bombardamento di un ospedale da parte dell'esercito israeliano…

"Inorridisco di fronte a tutto questo, che altro non è che la punta di un iceberg che dura dal 7 ottobre e che ha interessato tutti. Abbiamo visto bambini bruciati, madri incinte uccise, migliaia di bambini morti. Se non si capisce che la pace si ottiene chiedendola senza preconcetti e senza schieramenti politici ma imponendo alle classi dirigenti che si impegnino senza prendere parte al conflitto tutto questo continuerà. Per questo dobbiamo scegliere governi all'altezza del mondo che abbiamo di fronte: i nostri figli meritano uomini e donne che guidino il pianeta nei prossimi decenni all'insegna della pace. Stiamo vivendo dal 1946, cioè dalla Seconda Guerra Mondiale, ad oggi la peggiore stagione che l'infanzia abbia mai conosciuto. Spero che a scuola e nelle famiglie si informino i ragazzi su quello che sta succedendo. Tutto queste finisce se capiamo che c'è una pace sola".

Non solo Gaza, anche in Libano c'è una situazione difficile. Cosa sappiamo?

"Quella del Libano possiamo definirla una vera e propria catastrofe umanitaria. Ci sono un milione e mezzo di sfollati e il conflitto non sembra finire. Ci sono stati 100 minori morti in meno di 3 settimane e 800 feriti. Molti di loro hanno incubi da bombardamento e hanno perso le persone care. Alcuni nostri operatori ci raccontano di rifugi in cui ci sono famiglie che hanno perso tutto, con donne e madri in lacrime, notti piene di paura. Il che porta alla nostra attenzione un grande tema di oggi, che è quello del trauma psicologico che subiscono i bambini, che hanno paura di tutto, che non hanno più futuro. E la previsione è che la catastrofe diventi sempre peggiore. Abbiamo fatto un appello per cercare di aumentare gli aiuti al Libano, ma sono arrivati solo all'8%. Cioè si sono triplicati i finanziamenti per le armi, ma si dimezzano sempre di più gli aiuti umanitari. Mi sembra che questo sia l'emblema del mondo in cui viviamo. Qualche buona notizia però c'è".

Di che si tratta?

"Noi a settembre abbiamo assistito ad un cessate il fuoco per i bambini, la cosiddetta "pausa polio" durante la quale siamo riusciti a vaccinare oltre 300mila minori. Ma era la prima dose. La nostra preoccupazione è che entro fine ottobre non si riesca a procedere con la seconda. Senza il secondo ciclo sarà stato tutto inutile, considerando per di più che la polio non è un pericolo solo per i bambini di Gaza ma di tutta la Regione. La buona notizia è che sembra che in alcune zone ci sia un nuovo cessate il fuoco fino al 26 per consentire la seconda dose".

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