Guerra in Medio Oriente. Razzi contro la casa di Netanyahu, il premier era assente. Israele: “Escalation”
È sempre alta la tensione in Medio Oriente. Nella serata di oggi, 16 novembre, due missili sono finiti nel cortile della residenza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nella località di Cesarea, a metà strada tra Tel Aviv e Haifa. La polizia e lo Shin Bet (servizi di sicurezza interna) hanno dichiarato che "questo grave episodio segna un'ulteriore e pericolosa escalation". In quel momento, il premier e la sua famiglia non erano in casa.
Nelle settimane precedenti, un drone proveniente dal Libano aveva colpito una facciata della stessa abitazione, causando gravi danni. Anche in quella circostanza il premier non era presente.
Poco prima Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato in giornata una serie di razzi contro alcune basi militari all'interno e nei dintorni di Haifa, nella zona a nord di Israele. In un comunicato, il movimento sciita ha parlato di almeno cinque basi che sarebbero state colpite, tra Haifa e Carmel, più a sud, dopo che l'IDF aveva riferito del lancio di razzi contro la città, dove una sinagoga è stata colpita, ferendo due persone.
Hezbollah ha specificato che tra gli obiettivi c'erano una "base tecnica", la "base navale di Haifa", la base navale Stella Maris e altre due strutture nei pressi di Haifa, una delle quali ospita "una stazione di rifornimento dell'esercito israeliano".
Sul fronte di Gaza, un raid israeliano ha ucciso 10 palestinesi ferendone un'altra ventina in un ex edificio scolastico nel campo profughi di Shati a Gaza City, che attualmente ospita sfollati. A riportarlo è Haaretz che cita fonti sanitaria.
Nella scuola Abu Assi, gestita dalle Nazioni Unite, dove sono in corso le operazioni di soccorso, potrebbero esserci ancora persone intrappolate sotto le macerie, hanno affermato le autorità sanitarie.
E l'IDF ha "distrutto un edificio residenziale" nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia, secondo quanto riportato dall'emittente qatariota Al Jazeera. La notizia si basa su fonti giornalistiche locali e accompagna un'immagine che mostra una densa colonna di polvere.