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Guerra in Libia: per prendere Sirte i ribelli chiedono aiuto alla tribù dei Firijan

Smentita la notizia che i ribelli controllano Sirte, per favorire la loro avanzata nella città della Tripolitania i ribelli potrebbero chiedere aiuto alla tribù dei Firijan, da sempre avversa a Gheddafi.
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Soltanto stamattina si erano diffuse voci che davano la città natale di Gheddafi, Sirte, riconquistata dai ribelli. Subito dopo la smentita da fonti indipendenti che, invece, confermavano che le forze democratiche erano state bloccate dalle truppe del colonnello a circa 140 km dalla città. La guerra in Libia adesso ha come  scenario la Tripolitania, e secondo la tv araba Al Jazeera, attualmente l'avanzata dei ribelli nella regione sta proseguendo e la città di Nawfaliyah, a 80 km dal porto di Sirte, sarebbe attualmente nelle mani delle forze democratiche.

Alcune fonti vicine ai ribelli hanno reso noto che probabilmente per conquistare Sirte si cercherà l'appoggio della tribù dei Firijan, una tribù ostile a Gheddafi da tempo, con cui i ribelli potrebbero allearsi per veder cadere il regime nella città della Tripolitania. Le forze governative potrebbero trovare il consenso della tribù oltre che per la storica inimicizia nei conrfonti del colonnello, anche  per i recenti fatti di Brega. Infatti, quando la città agli inzi di marzo venne presa dai ribelli, questi vi trovarono 20 cadaveri ammanettati: erano tutti appartenenti  a persone della tribù dei Firjan, probabilmente assassinati dopo essersi rifiutati di intervenire contro le rivolte popolari. Tale avvenimento potrebbe  aver fomentato l'odio verso Gheddafi e le sue milizie e i Firjan potrebbero adesso allearsi con i ribelli.

Intanto le forze aeree governative oggi tornano a bombardare la città di Misurata, situata a 150 km a est di Tripoli, al centro del contendere tra le due fazioni che si contendono il controllo sulla città. Secondo una fonte di cui non è dato sapere il nome, pare che soltanto una parte della città sia nelle mani dei ribelli, mentre  l'altra metà della città si trova nelle mani delle forze governative.  Intanto la città di Sheba, secondo quanto riportata dall'agenzia ufficiale Jana,  pare essere stata bombardata dalle forze della coalizione internazionale guidata dalla NATO, che ha assunto il controllo militare di tutte le operazioni. Le bombe sono state sganciate sul quartiere residenziale della città, provocando numerosi morti e danni ingenti. Si rende noto l'avvenimento mentre la portavoce della NATO, Oana Lungescu, ha fatto sapere che  "La Nato farà rispettare in modo imparziale il mandato Onu di proteggere e aiutare la popolazione civile in Libia."

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