Guerra in Libia: l’Italia avrà il comando navale sull’embargo delle armi
In occasione del vertice della Nato tenutosi oggi, è stato deciso che all'Italia spetterà il comando navale sull'embargo delle armi in Libia e in particolare, al contrammiraglio Rinaldo Veri è stato assegnato il compito di far rispettare questa parte della risoluzione Onu, in quanto capo delle operazioni. "La missione è controllata dalla Nato e dall'ammiraglio americano Samuel Locklear, il cui comando ha base a Napoli. La componente aerea è stata affidata al comando di Izmir, in Turchia, mentre la componente marittima è stata affidata all'Italia", ha annunciato Massimo Panizzi, portavoce dell'ammiraglio Giampaolo Di Paola, presidente del comitato militare della Nato. Si tratta di una soluzione che incontra la soddisfazione del nostro governo, che aveva premuto perché le operazioni militari fossero condotte dalla Nato e che venga operata una tutela degli interessi italiani in Libia.
Anche la Turchia verrà coinvolta nella missione "Odyssey Dawn", sebbene continui a mantenere un atteggiamento ancora critico sulla conduzione dell'azione militare. Il governo di Ankara ha quindi messo a disposizione cinque navi da guerra e un sottomarino, che però non saranno coinvolti direttamente negli interventi militari, ma saranno utilizzati per controllare che venga rispettato l'embargo sulle forniture di armi.
Nel frattempo, la Francia ha espresso il suo dissenso in merito al trasferimento del comando della guerra in Libia alla Nato, e ha tenuto a precisare che l'Alleanza non assumerà la guida politica della coalizione internazionale, ma che il suo ruolo sarà puramente tecnico e non di natura decisionale. Invece, la Germania ha deciso di ritirare le sue truppe dal Mediterraneo, tirandosi quindi fuori dal quadro delle operazioni militari previste contro Gheddafi, da parte della coalizione internazionale.
Nel frattempo, la guerra in Libia continua con nuovi bombardamenti. Nelle ultime ore, la coalizione ha attaccato la città di Misurata assediata dalle forze armate fedeli al colonnello. Anche Zintan, un centro situato a 90 chilometri dalla capitale Tripoli, è in mano dell'esercito di Gheddafi.