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Guerra in Libia, le truppe di Gheddafi abusano dei prigionieri

La rivolta popolare in Libia viene soppressa nel sangue dalle forze del colonnello Muammar Gheddafi: un video testimonia la brutalità con cui sono trattati i prigionieri.
A cura di Alessio Viscardi
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Un nuovo video testimonia la violenza utilizzata dalla forze del regime di Muammar Gheddafi durante la guerra in Libia che sta insanguinando la nazione nordafricana governata con pungo di ferro da quarantuno anni dal Colonnello beduino. Un gruppo di sei presunti ribelli viene catturato da soldati lealisti e legati nel retro di un caravan con corde e fil di ferro. Gli uomini vengono picchiati e costretti a urlare “Lunga vita a Muammar Gheddafi”. La scena viene ripresa con un cellulare, ignota la sorte dei prigionieri.

Il video è sottotitolato in inglese, così è possibile comprendere la brutalità del trattamento ricevuto dai ribelli. Uno dei lealisti chiede “Cosa siete voi?” ma i prigionieri non sanno cosa rispondere, così – dopo qualche ceffone – è lo stesso soldato di Muammar Gheddafi a suggerire la risposta: “Siete cani di Al Jazeera!”. Gli uomini del colonnello accusano uno dei catturati di essere apparso sulla televisione panaraba per denigrare Gheddafi.

Alcuni degli uomini protestano, ma vengono zittiti e colpiti duramente con schiaffi e calci. Vengono costretti ad ammettere di essere “cani di Al-Jazeera” e inneggiare a “Al-Fatah” (la rivoluzione che portò al potere Gheddafi nel 1969), per poi ripetere “Lunga vita a Muammar Gheddafi”.

Nonostante l'operazione militare “Odissea all'Alba”, appena rinominata “Unified Protector”, stia danneggiando la potenza militare dell'esercito lealista di Muammar Gheddafi, la pericolosità del Colonnello e delle sue milizie rimane elevata. Così quanto sono spietati i suoi uomini. Il rischio di una vera e propria guerra civile in Libia diventa giorno dopo giorno più concreto.

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