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Guerra in Libia: La Spagna riconosce gli insorti come unici interlocutori

Trinidad Jimenez, il ministro degli esteri spagnolo, ha dichiarato che il governo iberico riconosce i ribelli libici come legittimi rappresentanti del popolo. La ministra ha anche analizzato l’intervento della Spagna in Libia.
A cura di Giuseppe Tramontin
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La Spagna riconosce i ribelli libici

Il ministro degli esteri spagnolo, Trinidad Jimenez, ha dichiarato oggi che anche la Spagna riconosce gli insorti del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi come i "soli legittimi rappresentanti del popolo libico". Madrid si aggiunge alla lista di Paesi che hanno riconosciuto come interlocutori i ribelli di Bengasi, tra cui Francia, Italia, Giordania, Qatar e alcuni paesi africani. La Jimenez è stata ricevuta dal Presidente dei ribelli Abdul Jalil Mustafa, che ha ringraziato per il riconoscimento del governo spagnolo, "il primo a dichiarare che la soluzione per la Libia debba passare per l'uscita di scena di Gheddafi". L'incontro è stato occasione anche per rivedere la posizione e gli incarichi della Spagna, a poche ore di distanza dalle minacce e dalle dichiarazioni del rais Gheddafi, che ha confermato di rimanere a Tripoli nonostante i bombardamenti.

Quello che la Spagna auspica è che Gheddafi possa abbandonare presto il paese per il bene del popolo libico, ma anche per permettere all'inviato speciale Josè Riera, ora a Bengasi, di diventare ambasciatore presso le nuove autorità nella capitale Tripoli. La Spagna, infatti, non ha formalmente un ambasciatore in Libia, perchè pochi giorni prima dell'inizio della guerra in Libia fu evacuata l'intera ambasciata. Sul fronte militare, il ministro spagnolo ha deciso di chiedere una proroga della partecipazione spagnola nella missione NATO, in cui mantenere gli stessi mezzi e, soprattutto, le stesse missioni realizzate fino ad ora, ossia quella della tutela della no fly zone e dell'embargo navale.

Il ministro Jimenez ha promesso ad Abdul Jalil Mustafa che la Spagna si impegnerà a cercare formule per sbloccare una parte dei fondi destinati al governo di Gheddafi, ora congelati nelle banche europee. Lo sblocco dei contributi economici sarà uno degli argomenti trattati nella riunione dei più di 20 paesi coalizzati contro Gheddafi, convocata ad Abu Dhabi per il 9 giugno. La questione degli aiuti finanziari ai ribelli potrà generare alcuni problemi tra gli stati rappresentati nell'assemblea, come ricorda elpais.com, perché l'attribuzione dei “beni di proprietà” appartenenti al regime di Tripoli al Consiglio Transitorio è cosa diversa che limitarsi al semplice riconoscimento.

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