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Guerra in Libia, La Russa: “Alto rischio attentati in Italia”

Per il ministro della Difesa, la vera minaccia per l’Italia derivante dalla guerra in Libia non sono i missili diretti verso le nostre coste, ma i gesti di cittadini libici isolati che potrebbero effettuare attacchi terroristici nel nostro paese.
A cura di Alessio Viscardi
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Il nuovo allarme sulla guerra in Libia è lanciato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che un una videointervista al Corriere Tv cerca di tranquillizzare gli italiani sul rischio attentati in Italia come ritorsione da parte di uomini di Muammar Gheddafi nel nostro paese. Il ministro esclude che l'esercito libico possegga missili in grado di raggiungere le coste italiane: “anche gli scud lanciati su Lampedusa in passato sono finiti in mare, non sono arrivati alle coste”. Ma per il titolare della Difesa, il vero pericolo è rappresentato da gesti terroristici isolati: “Il pericolo vero non è costituito dai missili di Gheddafi, ma dagli attentati terroristici libici nel nostro territorio”.

Il pericolo è che ci sia qualche cittadino libico isolato che possa ripetere le gesta dello squilibrato che provò a farsi saltare in aria davanti alla caserma Santa Barbara di Milano. Sulla direzione delle operazioni Nato e l'utilizzo delle basi italiane, il ministro della Difesa ha precisato che: “Continueremo ad insistere nelle sedi internazionali affinché cappello dell'operazione passi dalla coalizione alla Nato”.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha invece spiegato che la gestione delle basi italiane potrebbe tornare in capo al governo del nostro paese: “Se non sarà possibile un passaggio dell'azione militare in Libia sotto il controllo e il coordinamento Nato, dovremo riflettere sul modo per assumere il controllo delle nostre basi”.

Per La Russa, non c'è alcun entusiasmo nell'utilizzo della forza nella guerra in Libia, soprattutto dopo che gli aerei italiani sono stati utilizzati in operazioni militari contro l'esercito di Muammar Gheddafi: “la nostra adesione è arrivata dopo ogni possibile tentativo di moral suasion. Abbiamo deciso di attendere risoluzione Onu e di intervenire in ossequio ad essa”. Il ministro ha precisato che l'Italia ha messo a disposizione quattro Tornado per annullare i radar e quattro caccia F16 per fare da scorta ai Tornado.

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