Guerra in Libia: i ribelli riconquistano Sirte, città natale di Gheddafi
Dopo la riconquista della Tripolitania con Brega, Uqayla e Ras Lanuf, i ribelli avrebbero di nuovo il controllo di Sirte, città natale di Muammar Gheddafi e punto cruciale del commercio del petrolio. Lo conferma il portavoce dei pro-democratici, Shamsiddin Abdulmolah, citato da Al Jazeera: "E' confermato che Sirte è caduta nelle mani di chi e' a favore della democrazia'‘. Presa che rafforzerebbe la posizione degli insorti, con le truppe del Colonnello che si sarebbero ritirate nella parte occidentale del Paese.
Una notizia festeggiata dai ribelli a colpi d'arma da fuoco in aria a Bengasi, tuttavia non confermata da fonti indipendenti (un reporter della BBC riferisce che Sirte è ancora in mano al governo libico). Intanto la città, 450 chilometri a est di Tripoli, è stata scossa da nove esplosioni in mattinata, che hanno fatto seguito alle due registrate ieri sera, descritte dalla televisione di Stato libica come raid aerei delle forze della coalizione internazionale. Le batterie antiaeree non sono tuttavia entrate in azione. La battaglia ha riguardato anche Misurata, città ancora in mano al regime del rais, dove, secondo alcuni testimoni, nella notte si sono registrati otto morti e 24 feriti.
Accuse anche per gli insorti rei di aver attaccato una "carovana della pace" che stava raggiungendo Bengasi, provocando il ferimento di una trentina di civili innocenti. E' quanto riferisce il portavoce del governo libico a Tripoli, Ibrahim Moussa, alla BBC, denunciando l'alleanza occidentale di andare oltre l'autorità conferitagli dalla Risoluzione 1973 votata dall'ONU.
Intanto la NATO ha assunto il controllo militare di tutte operazioni nel paese, come ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen. L'operazione ‘Odissea all'alba‘ diventa ‘Protezione unificata'. Quartier generale delle azioni è Napoli, dove il generale canadese Charle Bouchard che guiderà le operazioni militari necessarie ad assicurare la no-fly zone sui cieli della Libia, incontrerà oggi la stampa. Italia e Germania stanno intanto considerando la possibilità di un accordo che preveda l'istituzione di un "corridoio umanitario permanente" e che faciliti un "dialogo di riconciliazione nazionale'‘ nel Paese, in replica all'iniziativa ‘franco-britannica'.