Guerra in Libia, i ribelli chiedono aiuto: “Non abbiamo più soldi”
In Libia i ribelli sono allo stremo. La guerra contro le milizie di Gheddafi è logorante e le risorse scarseggiano: è questo quanto sottolineato in un'intervista alla Reuters da Ali Tarhouni, ministro del petrolio e delle finanze del Consiglio nazionale di transizione. "Non abbiamo contanti e stiamo esaurendo ogni risorsa. Ci troviamo di fronte a un fallimento completo. O le potenze occidentali non riescono a capirlo o semplicemente a loro non interessa nulla di noi"- ha dichiarato Tarhouni. Una denuncia molto forte nei confronti delle forze delle coalizione. Al momento i ribelli stanno cercando di reperire liquidità contrattando con le compagnie petrolifere straniere: i nomi sono quelli della tedesca Wintershall e della francese Total. Il Cnt non avrebbe problemi a trattare anche con quelle compagnie che prima intrattenevano rapporti d'affari col Raìs. A tal proposito Tarhouni ha spiegato che "in termini commerciali non abbiamo alcun nemico. Abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo detto che rispetteremo e onoreremo tutti i contratti".
Adesso bisognerà vedere come le potenze occidentali intenderanno comportarsi dinnanzi alle richieste dei ribelli. Quello che è certo, però, è che la guerra andrà avanti. "Fino alla morte" come ha annunciato Tarhouni. E in effetti in Libia si continua a combattere e a morire. Oggi Misurata e Nalout sono state teatro di violenti scontri tra le truppe governative e quelli dei ribelli. Secondo quanto riferito da alcune emittenti televisive locali negli scontri avrebbero perso la vita 18 ribelli: 10 a El Krarem, vicino Misurata, e 8 a Nalout. E anche i bombardamenti della Nato vanno avanti.
L'ex Ministro degli esteri libico Abdurrahman Shalgham, oggi rappresentante permanente all'Onu, ritiene che Gheddafi abbia le ore contate: "Gheddafi è finito, resisterà appena qualche settimana. Praticamente ha già perso tutta la Libia". Se lo augurano i ribelli che, in ogni caso, aspettano con fiducia una mano tesa da parte della Comunità internazionale. Magari prima che sia troppo tardi.