L’Ue smentisce l’uso di telefoni e pc anti-spionaggio per missioni negli Stati Uniti

AGGIORNAMENTO:
L'Ue smentisce l'uso di dispositivi usa e getta da parte dei suoi funzionari per evitare il rischio di spionaggi durante le loro missioni negli Stati Uniti. Una portavoce della Commissione europea ha negato "di aver dato indicazioni al nostro personale raccomandando l'uso di telefoni usa e getta durante le missioni ufficiali negli Stati Uniti". Questa misura, una forma di precauzione finora riservata ai viaggi in Cina, "non è menzionata nelle schede informative sulle raccomandazioni di viaggio né in alcun altro documento".
La notizia era stata data dal Financial Times online, citando fonti interne all'esecutivo Ue. I commissari e i funzionari che parteciperanno la prossima settimana alle riunioni dell'Fmi e della Banca mondiale a Washington, secondo il quotidiano, avrebbero ricevuto le nuove linee guida analoghe a quelle previste per le missioni in Ucraina e Cina, dove l'uso dei normali dispositivi non è consentito per arginare il rischio della sorveglianza russa e cinese.
Il trattamento riservato agli Stati Uniti come potenziale minaccia alla sicurezza mostrerebbe il deterioramento delle relazioni transatlantiche dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, aveva sottolineato il quotidiano finanziario britannico, riportando le parole di un funzionario della Commissione europea secondo cui i vertici di Bruxelles sarebbero "preoccupati" che Washington "possa intromettersi nei sistemi" interni Ue.
"La storica alleanza transatlantica è finita", avrebbe sottolineato un altro funzionario Ue al Financial Times. L'esecutivo di Ursula von der Leyen avrebbe confermato l'aggiornamento delle linee guida sulla sicurezza, limitandosi a precisare che il servizio diplomatico Ue è stato coinvolto nella revisione. Tra le nuove indicazioni rivolte ai funzionari in missione: spegnere i telefoni alla frontiera, riporli in apposite custodie anti-spionaggio quando inutilizzati, e assicurarsi che i visti siano inseriti nei documenti diplomatici anziché nei passaporti nazionali. Notizie poi smentite dall'Ue.
In un clima segnato dalla crescente diffidenza, il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, è impegnato in queste ore a Washington in un nuovo round di colloqui per scongiurare l'escalation della guerra dei dazi. Non sarà l'unico rappresentante Ue a volare oltreoceano: altri tre commissari – Valdis Dombrovskis, Maria Luis Albuquerque e Jozef Sikela – prenderanno parte alle riunioni primaverili del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, in programma dal 21 al 26 aprile.
L'Unione Europea intanto ha sospeso ufficialmente le sue contromisure sui dazi commerciali degli Stati Uniti. per dare tempo e spazio ai negoziati. La sospensione era stata annunciata per la prima volta dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen la scorsa settimana ed entrerà in vigore domani. L'esecutivo comunitario ha adottato oggi due atti giuridici che, rispettivamente, impongono e sospendono le sue contromisure: il primo atto impone le contromisure dell'Ue e il secondo atto sospende tutte le misure di questo tipo fino al 14 luglio 2025. La decisione, che sospende per un massimo di 90 giorni le contromisure previste dall'Ue contro i dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'Ue, è stata presa in risposta al ritardo di 90 giorni da parte degli Stati Uniti sui cosiddetti dazi reciproci. In totale, le contromisure UE sospese coprono 21 miliardi di euro di esportazioni statunitensi.
È in questo clima di sospetto e tensione che Giorgia Meloni volerà la prossima settimana alla Casa Bianca – la data da segnare sul calendario è il 17 aprile – per discutere del tema dazi. Il giorno successivo, il 18 aprile la premier riceverà a Palazzo Chigi il vice presidente americano, Jd Vance.
La trattativa "non è semplice", secondo il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti."Gli interessi ognuno cerca di farli a casa propria, dobbiamo trovare una sintesi, un compromesso corretto", ha detto il titolare del Mef, che la settimana successiva sarà a Washington per vedere il segretario del Tesoro americano Scott Bessent.