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Guerra civile in Libia: Gheddafi cerca la trattativa, ma i ribelli rifiutano

Bombardata Ras Lanuf fin dalle prime luci dell’alba, al Jazeera riporta la notizia della possibile resa del colonnello Muammar Gheddafi in cambio di rassicurazoni sulla propria impunità. I ribelli rifiutano di concedere al Rais benefici economici e chiedono il suo esilio dalla Libia.
A cura di Alessio Viscardi
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Libia

Il giorno dopo la battaglia campale di Ras Lanuf e mentre fioccano ancora i missili dei cacciabombardieri sui cieli della Tripolitania, le tv arabe che seguono da vicino la rivolta in Liba danno una notizia stupefacente: il colonnello Muammar Gheddafi è pronto a trattare la resa in cambio di rassicurazioni da parte dei ribelli sulla sua incolumità fisica e la possibilità di mantenere la propria fortuna economica. Gli insorti rispondono con un drastico “no” al ramoscello d'ulivo lanciato dal Rais, ma fanno sapere che in caso di resa potrebbero concedergli l'impunità per i crimini di guerra perpetrati durante i quarantuno anni di regime e il mese di guerra civile libica.

Il Consiglio di Bengasi composto dal direttivo che coordina le rivolte in Libia fa sapere che non sono in corso negoziati con Gheddafi e la sua famiglia, ma ribadiscono che dal Rais è arrivata l'offerta di trattativa. I ribelli fanno sapere che nessun negoziato potrà essere condotto con il colonnello, ma in caso di suo allontanamento dal paese potrebbe essergli concessa l'impunità. Ma sul campo di battaglia non sembra cambiare nulla e l'aviazione libica continua a bombardare lo scalo petrolifero di Ras Lanuf, città vicina a Sirte e snodo centrale della battaglia per il petrolio. Nei giorni scorsi, Gheddafi ha minacciato l'Europa con lo spettro degli sbarchi clandestini, mentre i suoi carri armati espugnavano al-Zawiya, una roccaforte ribelle in Tripolitania trasformata in un cimitero.

La televisione araba al Jazeera riferisce gli umori dal Consiglio di Bengasi, dove la corrente che vorrebbe concedere l'impunità a Muammar Gheddafi in caso di suo allontanamento sembra essere centrale. Ma i rivoltosi non vogliono concedere nessun altro beneficio al Rais, nemmeno il mantenimento delle proprietà economiche. Il portavoce del Consiglio, Mustafa Gherianim, conferma le indiscrezioni delle scorse ore: “Confermo il fatto che abbiamo avuto contatti con un rappresentante di Gheddafi per trattare l'uscita di scena di Gheddafi. Abbiamo respinto l'offerta. Non tratteremo con chi ha sparso il sangue libico e continua a farlo. Perchè dovremmo credergli?”

In una settimana, i ribelli potrebbero rimanere senza carburante. La maggior parte delle raffinerie della Cirenaica – ancora in mano agli insorti – ha cessato la propria attività. Sembra che il Consiglio di Bengasi stia cercando di trattare invio di combustibile dall'Italia verso la Libia. Francia e Gran Bretagna continuano le pressioni per presentare un Consiglio di Sicurezza Nato la proposta di istituire la no-fly zone sui cieli della Libia, dopo che anche la Lega Araba si è detta favorevole a questa opzione.

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