Guerra a Gaza, USA: “Accordo Hamas-Israele è vicinissimo”. Netanyahu: “Ok, ma ostaggi tutti liberi”
L'accordo tra Hamas e Israele sul rilascio degli ostaggi e la fine delle ostilità a Gaza sarebbe vicinissimo. Lo ha ribadito il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale USA, John Kirby, in un briefing con la stampa estera a Washington. La speranza, ha aggiunto il funzionario, è che l'intesa sia raggiunta "prima della fine del nostro mandato" e dell'inizio della nuova amministrazione Trump.
Netanyahu: "Sì a tregua prolungata ma ostaggi tutti liberi"
"Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato, a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati. È questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito", ha detto a proposito del potenziale accordo il primo ministro israeliano Netanyahu, incontrando alcuni familiari dei rapiti nel tardo pomeriggio.
Il numero uno israeliano ha convocato in serata una riunione d'urgenza con i vertici della sicurezza. Stando a quanto riportato dai media israeliani, la discussione coinvolgerà figure di alto livello, tra cui alti ufficiali delle forze armate, il capo di stato maggiore Herzi Halevi, oltre ai rappresentanti delle agenzie di intelligence, David Barnea per il Mossad e Ronen Bar per lo Shin Bet.
Da parte sua Hamas non avrebbe ancora fornito la sua risposta ai mediatori dal momento che Israele "non ha presentato le mappe del ritiro delle sue truppe" da Gaza: lo ha detto un funzionario dell'organizzazione militare palestinese a Reuters.
Cosa prevede l'accordo tra Israele e Hamas su Gaza
Il possibile accordo, attualmente oggetto di trattative tra l'IDF, Hamas e altri attori internazionali, con un ruolo di rilievo attribuito al Qatar, si articola in tre fasi principali.
Nella prima fase è prevista una tregua di 42 giorni durante la quale saranno liberati 33 ostaggi israeliani in cambio della scarcerazione di 50 detenuti palestinesi per ogni soldatessa israeliana e di 30 detenuti per ogni civile israeliano.
Stando alle informazioni del quotidiano locale "Israel Hayom", l'esercito di Tel Aviv rilascerà complessivamente circa mille prigionieri palestinesi, includendo membri di Hamas e di altre fazioni palestinesi, ma si riserva un "diritto di veto" sui nominativi dei detenuti da liberare.