Guerra a Gaza, Israele: “Noa Argamani è viva, non abbiamo colpito casa con ostaggi. Hamas mente”
Sarebbe ancora viva Noa Argamani, la 26enne ostaggio a Gaza apparsa in tre video pubblicati da Hamas, mentre altri due, Yossi Sharabi e Itay Svirsky, sono morti. È quanto ha fatto sapere l'esercito israeliano, come ha riferito Times of Israel, all'indomani delle immagini diffuse dal gruppo islamista in cui si vedevano i due uomini senza vita.
Il portavoce militare Daniel Hagari ha dichiarato che l'affermazione di Hamas secondo cui i militari hanno colpito un edificio dove erano tenuti i 3 ostaggi, Itay, Yossi e Noa, uccidendo i primi due è falsa. "Itay non è stato ucciso da noi. È una bugia", ha ribadito Hagari. "L'edificio in cui erano prigionieri non è stato attaccato. Non colpiamo se sappiamo che ci sono ostaggi. Abbiamo colpito obiettivi vicini a quel luogo e le famiglie informate della preoccupazione sulla loro sorte. Questo è un esempio di come Hamas stia utilizzando i social media come strumento di guerra e continui a sfruttare la vita di innocenti come pedine del proprio terrorismo".
Hamas aveva detto in precedenza di aver perso i contatti con alcuni ostaggi mentre le forze israeliane bombardavano Gaza, sottolineando che avrebbero potuto essere uccisi nei raid.
Ieri era stata Noa ad annunciare la morte degli altri due ostaggi. La 26enne si trova nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso, da quando è stata rapita dai combattenti di Hamas mentre si trovava insieme al fidanzato al rave party vicino al kibbutz Re’im nel deserto a Sud di Israele. Le immagini del sequestro della ragazza avevano fatto il giro del mondo, facendola diventare simbolo delle centinaia di vittime che si registrarono quel giorno.
Intanto, continuano i raid. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 25 persone sono state uccise e altre decine ferite in bombardamenti israeliani effettuati ieri sera in diverse zone della Striscia di Gaza. Sempre l'Idf ha annunciato la morte di un altro soldato caduto in combattimento nel sud di Gaza: si tratta del riservista Nitzan Schessler di 21 anni. Il bilancio dei soldati uccisi, dall'inizio dell'operazione di terra, è ora di 189.