Guerra a Gaza, Israele ammette: “Abbiamo ucciso tre ostaggi per errore”. Proteste a Tel Aviv
Israele ammette: tre ostaggi di Hamas sono stati uccisi per errore a Gaza. A darne notizia oggi è stato il portavoce delle Forze armate. Gli ostaggi sono stati identificati: si tratta di Yotam Haim, rapito dal kibbutz Kfar Aza; Samer Talalka, rapito dal kibbutz Nir Am; e un altro ostaggio maschio la cui famiglia ha chiesto di non pubblicare il nome.
Il portavoce dell'IDF, Jonathan Conricus, ha detto alla BBC che l'uccisione dei tre israeliani è adesso oggetto di indagine. E alla domanda sull'errata identificazione che ha portato a quanto accaduto ha fornito due ragioni: "Primo, erano vestiti con abiti civili, probabilmente simili a quelli che abbiamo visto sui combattenti di Hamas", ha spiegato senza chiarire se gli ostaggi avessero delle armi. "La seconda è che prima e dopo questo tragico errore, ci sono stati scontri nella zona tra le truppe israeliane e i combattenti di Hamas". Il sospetto sulla vera identità degli uccisi sarebbe arrivato quasi subito: i corpi sono stati portati in Israele e lì identificati.
Il messaggio del premier Netanyahu
"Insieme all'intero popolo di Israele, chino il capo con profondo dolore e piango la caduta di tre dei nostri cari figli che sono stati rapiti, tra cui Yotam Chaim e Samer Fouad al-Talalka. È una tragedia insopportabile. L'intero Stato d'Israele piangerà questa sera. Il mio cuore va alle famiglie in lutto nel loro momento difficile. Rafforzo i nostri coraggiosi guerrieri che intraprendono la sacra missione di restituire i nostri rapiti, anche a costo della loro vita. Anche in questa serata difficile, fasceremo le nostre ferite, impareremo la lezione e continueremo con uno sforzo supremo per riportare a casa sani e salvi tutti i nostri rapiti", le parole in serata del premier Benjamin Netanyahu.
Folla in strada a Tel Aviv
Ma intanto è alta la tensione in Israele: secondo Harretz, la notizia dell’uccisione dei tre ostaggi a Gaza sta creando disordini. Secondo la fonte, decine di persone stanno manifestando in queste ore davanti al quartier generale militare di Tel Aviv. I manifestanti sventolano cartelli con i nomi e le foto di altri ostaggi e chiedono il loro rilascio immediato.
Alcune persone avrebbero raggiunto l'incrocio della via Kaplan, una delle principali arterie della città, bloccando la strada. I manifestanti chiedono un accordo immediato per il ritorno a casa degli ostaggi tenuti nella Striscia. "Il loro tempo sta per scadere! Portateli a casa adesso!", scandisce la folla.
L'annuncio dell'Idf è arrivato a poche ore di distanza dalla notizia del recupero dei corpi di altri tre ostaggi morti a Gaza. I corpi dei tre israeliani recuperati sono di un civile e di due soldati, anche loro ostaggi dal 7 ottobre. Il primo si chiamava Elya Toledano, franco-israeliano di 28 anni catturato dai miliziani al festival di Reim insieme con la fidanzata, liberata il mese scorso durante la tregua. Gli altri due sono Nik Beizer e Ron Sherman (anche con cittadinanza argentina), entrambi 19enni. Secondo le stime dei media ora sarebbero meno di 130 gli ostaggi rimasti in prigionia.