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Conflitto Israelo-Palestinese

Guerra a Gaza, incontro Blinken – Abu Mazen: “Gli USA favorevoli a creazione stato palestinese”

Antony Blinken ha incontrato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas a Ramallah, in Cisgiordania. “Favorevoli alla creazione di uno stato palestinese”. Ma Hamas frena: “USA complici del genocidio di Israele”.
A cura di Davide Falcioni
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Due popoli, due stati: continua ad essere questa, per gli Stati Uniti, l'unica soluzione al conflitto israelo-palestinese. Lo ha ribadito questa mattina il segretario di Stato USA, Antony Blinken, nel corso di un incontro il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas a Ramallah, in Cisgiordania.

Blinken: "Occorre un percorso verso lo stato palestinese"

Il capo della diplomazia americana ha affermato di aver ottenuto l'impegno di diversi Paesi della regione a fornire assistenza per la ricostruzione e l'amministrazione di Gaza dopo la guerra di Israele contro Hamas e ha aggiunto che una più ampia normalizzazione israelo-araba sarebbe ancora possibile, ma solo se c'è "un percorso verso uno Stato palestinese", approccio che tuttavia deve fare i conti con non pochi ostacoli. Il governo israeliano del premier Benjamin Netanyahu si oppone infatti fermamente alla creazione di uno Stato palestinese accanto a Israele e la leadership palestinese sostenuta dall'Occidente, le cui forze sono state cacciate da Gaza quando Hamas ha preso il potere nel 2007, manca di legittimità secondo molti palestinesi. Blinken ha affermato che la Casa Bianca è a favore di "passi tangibili" per la creazione di uno stato palestinese, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento di stato Matthew Miller. Blinken ha inoltre sottolineato "la crescente volatilità" della situazione sul campo in Cisgiordania e la crescita della violenza dei coloni contro i palestinesi.

Ramallah, proteste contro la visita di Blinken
Ramallah, proteste contro la visita di Blinken

Abu Mazen: "Gaza è parte inseparabile dello Stato palestinese"

Dal canto suo Abu Mazen ha ribadito che Gaza "è parte inseparabile dello Stato palestinese e non consentiremo alcun tentativo di sradicare il nostro popolo dalla Cisgiordania, da Gerusalemme e dalla Striscia". Il leader dell'AP, citato dai media, ha sottolineato "la necessità che siano scongelati i fondi delle tasse perché la loro trattenuta è contraria agli accordi con Israele e alla legge internazionale". Ha anche ribadito l'urgenza di portare "aiuto umanitario a Gaza" e di porre fine alla "guerra di sterminio" contro il popolo palestinese nella Striscia.

Più tardi oggi Abbas incontrerà nella città giordana di Aqaba, sul Mar Rosso, i leader di Giordania ed Egitto, due alleati degli Stati Uniti che da tempo fungono da mediatori nel conflitto israelo-palestinese. La guerra a Gaza nel frattempo continua a infuriare senza una fine in vista, alimentando una catastrofe umanitaria nella Striscia. Sono infatti 23.357 i palestinesi uccisi e 59.410 quelli feriti a Gaza a partire dal 7 ottobre.

Hamas: "USA coinvolti nei crimini di Israele a Gaza"

Non si è fatto attendere un commento da parte di Hamas alla visita del segretario di stato Usa Antony Blinken in Cisgiordania e in Israele, evento che dimostra che non vi sarebbe stato alcun cambiamento fondamentale nella posizione degli Stati Uniti. "Lo scopo della visita era sostenere la sicurezza dell'occupazione", "non ci sono differenze tra Israele e gli americani". Lo afferma il funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri secondo quanto riporta Al Jazeera. Secondo Hamas la posizione di Blinken "riflette la portata del coinvolgimento degli Stati Uniti in questi crimini e le diffuse violazioni di tutte le leggi internazionali commesse dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza". "I tentativi di Blinken di giustificare il genocidio commesso dall'esercito di occupazione israeliano contro i civili palestinesi – dicendo che la resistenza palestinese è concentrata tra i civili – sono miserabili tentativi di lavarsi le mani dell'occupazione criminale del sangue di bambini, donne e anziani di Gaza", ha aggiunto l'esponente di Hamas.

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