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Conflitto Israelo-Palestinese

Guerra a Gaza, i familiari degli ostaggi irrompono nel Parlamento israeliano: “Liberateli ora”

Decine di familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza hanno fatto irruzione in una riunione della commissione Finanze del Parlamento per chiedere al governo di fare di più per garantire il ritorno a casa dei sequestrati: “Ci ascolterete, vogliamo un accordo per il rilascio”. Proteste a Gerusalemme contro il governo di Netanyahu.
A cura di Ida Artiaco
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Resta alta la tensione in Medio Oriente. Oggi, lunedì 22 gennaio, non solo la polizia ha sgomberato con la forza i manifestanti che bloccavano la strada davanti alla Knesset a Gerusalemme, chiedendo le dimissioni del governo di Netanyahu, ma decine di familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza hanno fatto irruzione in una riunione della commissione Finanze del Parlamento per chiedere al governo di fare di più per garantire il ritorno a casa dei sequestrati.

Poco dopo, lo stesso Netanyahu ha annunciato che Israele "ha una proposta sugli ostaggi", aggiungendo che "contrariamente a quanto è sostenuto non c'è una proposta sincera da parte di Hamas. Voglio dirlo nella maniera più esplicita, anche perché ci sono molte notizie non corrette che di sicuro vi causano dolore".

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"Ci ascolterete, non c'è più commissione, né Knesset, c'è un solo argomento di cui vi dovete occupare. Non vi alzerete da queste sedie finché non ci sarà un accordo per rilasciarli", hanno urlato i parenti degli ostaggi. Una donna ha mostrato le foto di tre familiari che erano tra le 253 persone sequestrate durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, in cui sono state uccise circa 1.200 persone.

Le proteste antigovernative si stanno moltiplicando. Già ieri sera familiari degli ostaggi si erano accampati vicino alla residenza del premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, mentre nei giorni precedenti raduni ci sono stati di fronte alla sua casa delle vacanze a Caesarea. Al momento ci sono ancora 130 ostaggi trattenuti a Gaza dopo che altri sono stati riportati a casa durante la tregua di novembre.

Ma la tensione è altissima anche nella Striscia di Gaza. Sempre oggi nella zona di Khan Yunis le forze israeliane stanno avanzando gradualmente verso ovest, in direzione del mare, e verso sud, in direzione di Rafah. Secondo la radio militare l'esercito israeliano ha circondato oggi l'ospedale Nasser e sta completando l'isolamento del centro della città. Sono almeno 40 le persone uccise nel corso del raid israeliano, come scrive Al Jazeera.

Le truppe hanno inoltre raggiunto la università al-Aqsa e sono adesso ad un chilometro dall'area umanitaria di Moassi, in prossimità del mare, dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati. Intanto, il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio è arrivato a 25.295 morti e circa 63 mila feriti. Solo nelle ultime 24 ore 190 sono state uccise nella Striscia.

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