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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Gaza, Hezbollah: “In caso di guerra totale attaccheremo tutto Israele”. E poi minaccia Cipro

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha detto che nessun luogo di Israele sarà risparmiato in caso di guerra totale. E ha minacciato i Paesi occidentali che hanno sostenuto Netanyahu nello sforzo bellico. Intanto il nuovo allarme Onu: “A Gaza manca cibo, acqua e latte per bambini”.
A cura di Biagio Chiariello
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il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah
il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah
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"Non siamo preparati alla guerra totale, ma se dovesse esserci attaccheremo Israele ovunque". È la sintesi dell'ultimo discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, riportato dai media di Beirut. "Siamo preparati allo scenario peggiore  ed Israele lo sa. Il nemico israeliano sa già cosa lo aspetta", ha proseguito Nasrallah, sottolineando che sono pronti a mobilitarsi "più di 100mila combattenti".

"La nostra lotta è un fronte di sostegno" dice, ma "abbiamo obiettivi chiari e la capacità di raggiungere bersagli che scuoteranno le fondamenta", ha aggiunto Nasrallah, secondo cui se Netanyahu dovesse scatenare "una guerra totale" con il Libano, "la situazione nel Mediterraneo cambierà completamente"e nessun luogo di Israele sarà risparmiato dal gruppo armato sciita libanese. E ha ribadito: "Fate sapere ancora una volta al nemico che se venisse dichiarata guerra aperta al Libano, la  condurremo senza limiti".

Hezbollah minaccia Cipro: "Pronti ad attaccare chi aiuta Israele"

Hezbollah non risparmierebbe neanche gli altri Paese che hanno Israele nello sforzo bellico, e a tal proposito cita Cipro, che ha ospitato le forze israeliane per esercitazioni.

Un invettiva che ha portato all'intervento del presidente cipriota Nikos Christodoulides: Nicosia "non è in alcun modo coinvolta" in alcuna operazione militare nella regione, ha precisato. Cipro è "parte della soluzione, non del problema", ha detto Christodoulides ricordando il corridoio marittimo Cipro-Gaza utilizzato per fornire aiuti all'enclave palestinese.

Onu: "A Gaza manca cibo, acqua e latte per bambini"

Nel frattempo la crisi umanitaria nel sud di Gaza sta "peggiorando velocemente" per decine di migliaia di sfollati ammassati in un'area lungo la costa col"calore estivo ardente" e dove "il conflitto attivo e l'illegalità" rendono "quasi impossibile per gli operatori umanitari far fronte alle necessità e ai bisogni crescenti". È quanto afferma l'ultimo rapporto sulla situazione a Gaza dell'Ufficio dell'ONU per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha).

L'agenzia Onu riferisce inoltre che nei campi per sfollati nella zona centrale e meridionale di Gaza, l'accesso all'acqua è quasi nullo e vi è una forte carenza di cibo, oltre che di latte per i bambini. "Molte famiglie riferiscono di consumare un solo pasto al giorno, e alcune di consumarne uno ogni due o tre giorni", si legge.

Il blocco di Israele continua a "minare gravemente la fornitura di assistenza e servizi umanitari essenziali in tutta Gaza, compresa la fornitura di cibo e assistenza nutrizionale, assistenza medica, protezione e sostegno per l'alloggio, e servizi idrici, igienico-sanitari a centinaia di persone. migliaia di persone", aggiunge il rapporto dell'Unocha.

Raid di Israele nel campo profughi di Nuseirat, due morti

Sul fronte del conflitto Al Jazeera fa sapere che almeno due persone sono uccise e altre 12 sono rimaste ferite a seguito di un raid dell'IDF che stanotte ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.

Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre scorso è di almeno 37.396 morti e 85.523 feriti, secondo i dati del Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.

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