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Guarda sul cellulare di un ragazzino in metro e lo salva da un pedofilo: la storia di Daniel

Daniel Ollert, giovane manager di Monaco di Baviera, ha fatto arrestare un uomo di cinquantotto anni che aveva già abusato di quattro minorenni e che aveva preso di mira un ragazzo di tredici anni che lui ha incontrato in metropolitana. “Non potevo semplicemente girarmi da un’altra parte”, ha raccontato.
A cura di Susanna Picone
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Un giovane che, praticamente per caso, fa arrestare un pedofilo che aveva già abusato di quattro ragazzini. Arriva da Monaco di Baviera la storia di Daniel Ollert, un manager di trentuno anni che una mattina, mentre andava al lavoro, ha guardato lo schermo del cellulare di un ragazzino seduto accanto a lui in metropolitana. “Non so perché ho guardato il cellulare. Ma poi ho visto il messaggio su Whatsapp di ‘Zio Millie’ che gli chiedeva se voleva abbracciarlo di nuovo dietro i container”, il ricordo del giovane che risale al 2 febbraio dello scorso anno. Dopo aver letto quel messaggio, Daniel ha deciso di parlare a quel ragazzo. “Ero scioccato. Mi dispiaceva per lui. Non potevo semplicemente girarmi da un’altra parte”, ha raccontato alla Süddeutsche Zeitung. E col suo gesto si è arrivati poi all’arresto di un cinquantottenne che aveva già abusato di diversi minori. Presto, come scrive il Corriere della Sera raccontando la storia, questo giovane di Monaco riceverà la “Medaglia per il contributo alla sicurezza interna” dal ministro dell’Interno della Bavaria Joachim Herrmann.

L'intervento di Daniel e la "confessione" del tredicenne – “Perché lo zio Millie ti abbraccia dietro i container e non in pubblico? Tua madre sa che lo vedi?”, le domande che quel giorno il giovane ha fatto in metro al tredicenne. “No – ha risposto lui -. È meglio così”. E poi ancora: “Ti ha solo abbracciato finora?”, ha chiesto Ollert ottenendo una risposta affermativa. Lui però non è convinto e così, prima di scendere dalla metropolitana, gli chiede il numero di telefono e poi chiama la polizia. Nel frattempo il ragazzo contatta Ollert, che dopo un po’ lo chiama nonostante la polizia, che intanto aveva raggiunto il tredicenne a casa, avesse chiesto di non farlo. A quel punto il tredicenne ha “confessato”, sia alla polizia che al suo amico della metropolitana: “Ho fatto sesso con lo zio Millie”. “Credo che Thomas (nome di fantasia) fosse grato che qualcuno si fosse prendesse cura di lui – ha raccontato poi Ollert –. Anche se ero uno sconosciuto. In qualche modo abbiamo costruito una relazione di fiducia tra quelle due stazioni della metropolitana”. Quando la polizia è arrivata a casa di Georg H. ha trovato hard disk pieni di materiale pedopornografico. Gli agenti hanno scoperto che aveva violentato anche la figliastra e la nipote. C’era un video di quest’ultima che, nuda, piangeva in un bosco chiamando la madre, con in sottofondo la voce dell’uomo. Il pedofilo è stato condannato a 8 anni.

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