video suggerito
video suggerito

Ground Zero, il museo che riaccende le polemiche sul post 11 settembre

L’accordo in extremis prima dell’inizio delle celebrazioni per l’undicesimo anniversario dell’11 settembre non calmano le polemiche sulla costruzione del museo della memoria, ferma da un anno per lo scontro dei politici locali sulla gestione operativa.
A cura di Antonio Palma
0 CONDIVISIONI
Ground Zero, il museo che riaccende le polemiche sul post 11 settembre

Il museo di Ground Zero, creato per documentare gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 e onorare la memoria delle quasi 3.000 vittime, avrebbe dovuto aprire questo mese in occasione dell'undicesimo anniversario della strage terroristica, ma i lavori sono ancora in alto mare. Motivo del contendere è la competenza sulla zona dove sorgerà il museo e la gestione di quest'ultimo, che ha scatenato una lotta politica tra i Governatori di New York e dello Stato del New Jersey e il sindaco della Grande Mela. Una diatriba che ha infastidito non poco le famiglie delle vittime che avevano consegnato documenti, foto e video dei loro cari per preservarne la memoria, e che ora giacciono disordinati in vari archivi del Paese. Anche per questo motivo in questi giorni i famigliari hanno chiesto ai politici di non partecipare alle commemorazioni del World Trade Center così né sindaco né governatori saranno presenti alle cerimonie commemorative.

Accordo in extremis – Il fatto probabilmente ha scosso un po' le acque visto che all'ultimo momento e a poche ore dall’anniversario ecco l'annuncio di un accordo di massima tra le parti. Il cantiere, aperto ormai da dieci anni e costato più di un miliardo di dollari, rischiava di oscurare le celebrazioni e di riaprire ferite non del tutto sanate, così l'annuncio del sindaco di New York Michael Bloomberg è stato accolto con soddisfazione. L'intesa, secondo il sindaco Bloomberg, "dà garanzie sui costi per i contribuenti e visitatori e assicura la ripresa al più presto dei lavori", ma in realtà, come molti hanno fatto notare, sulla disputa resta ancora molto da fare e l'accordo ignora molti punti in discussione preferendo rimandarli ad altri incontri tra le parti. Il fatto è che il sito dove sorgerà il museo è di proprietà della New York-New Jersey Transit Authority, controllata dai due governatori, mentre  Bloomberg è a capo della fondazione che controlla il “National 9\11 Memorial and Museum" così non si sa bene chi debba gestirne costi e ricavi.

Nuova data di consegna a fine 2013 – Ad ogni modo con questo patto viene fissata la nuova data di consegna dei lavori, fermi da un anno, che è stata spostata a fine 2013, e il budget previsto per la manutenzione del museo. Il costo annuale previsto si aggira intorno ai  60 milioni di dollari di cui dodici solo per la sicurezza dell'area. L'enorme cifra sommata ai costi di tutto il complesso del nuovo One World Trade Center, che per ora è di 15 miliardi di dollari contro gli undici previsti, fanno temere alle famiglie uno sfruttamento troppo commerciale dell'area. "Molte vittime non sono state ancora trovate, questo luogo è la loro tomba" avvertono i famigliari  delle vittime dell'11 settembre, che anche in questi giorni hanno ribadito l'invito affinché Ground Zero rimanga un luogo sacro, e non diventi una meta per il turismo di massa con "gente che gioca a frisbee o uomini d'affari che verranno sotto gli alberi a consumare la loro pausa pranzo".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views