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Gecia:sì del Parlamento al primo pacchetto di riforme, Tsipras: “Scelta di responsabilità”

L’intesa raggiunta nella lunga maratona di Bruxelles ha superato la prova di casa. Tsipras difende l’accordo: “E’ duro ma ci dà respiro per tre anni”, ma intanto il settore pubblico sciopera per 24 ore e in piazza Syntagma si registrano scontri con la polizia.
A cura di Biagio Chiariello
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1.00 – Sì del Parlamento al piano di Tsipras. Con 228 voti favorevoli e 64 contrari il Parlamento greco ha dato il via libera al primo pacchetto di riforme concordate da Alexis Tsipras con i creditori e l'Europa in cambio di aiuti. L'ok era necessario per far partire il negoziato sul terzo piano di aiuti richiesto dalla Grecia al fondo Esm, ma il partito del Premier si è spaccato. Tra i 64 contrari infatti una quarantina di deputati sono di Syriza.

0.45 – In corso operazioni di voto. Dopo il lungo dibattito al Parlamento greco si procede con le votazioni sulle riforme concordate da Alexis Tsipras con i creditori e l'Europa. Le operazioni di voto avvengono con procedura nominale su richiesta di Alba Dorata e del partito comunista Kke. Il Premier Tsipras ovviamente ha votato sì, mentre si sono opposti sia il presidente del Parlamento Zoe Kostantopoulou che l'ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis, suoi compagni di partito in Syriza

0.31 – Ultimo appello di Tsipras: Mi assumo tutte le mie responsabilità e mi sento orgoglioso" – "Nelle 17 ore di Bruxelles avevo di fronte tre alternative: o l'accordo, o il fallimento con tutte le conseguenze, o il piano Schaeuble per una moneta parallela. E fra le tre ho fatto la scelta di responsabilità. Mi assumo tutte le mie responsabilità delle mie decisioni e mi sento orgoglioso" ha dichiarato il Premier greco durante la discussione in Aula, aggiungendo: "Abbiamo combattuto per il nostro popolo una lotta molto difficile. Siamo riusciti a dare una lezione di dignità a tutto il mondo. Questa lotta un giorno darà i suoi frutti".

24 .00 – Continua la discussione nel Parlamento greco sulle riforme concordate da Alexis Tsipras con i creditori e l'Europa. La tabella di marcia prevedeva che il voto del primo pacchetto di misure arrivasse entro la mezzanotte di mercoledì 15 luglio che però è ormai abbondantemente passata in Grecia. Il premier ellenico intanto può incassare però il sostegno di Anel, il partito suo alleato al governo che nei giorni scorsi aveva detto no all'accordo. "Votiamo sì o saranno guai" ha spiegato il leader del partito e ministro Panos Kammenos, sottolineando che il suo partito voterà a favore del piano di riforme perché altrimenti sarebbero "guai per la Grecia e per l'Europa". Hanno confermato il loro sì anche i centristi di To Potami, spiegando che "la rivoluzione la vuole fare chi ha portato i soldi all'estero", e quelli di Nea Dimokratia, primo partito dell'opposizione greca. Appello a votare sì anche dal portavoce di Syriza, Nikos Filis, che ha dichiarato: "La Grecia ha affrontato un colpo di Stato a Bruxelles lo scorso weekend, che aveva lo scopo di rovesciare questo governo per dimostrare che non ci può essere un governo di sinistra in Europa. I parlamentari greci decidano se far parte o no di questo golpe".

22.30 – Arrestate circa 50 persone per gli scontri – La polizia greca ha reso noto di aver effettuato circa 50 arresti per gli scontri avvenuti questa sera a piazza Syntagma e nel centro di Atene. Il gruppo violento composto da anarchici si era staccato dal corteo di protesta organizzato dal partito comunista Kke che protestava contro le misure che sono in discussione in Parlamento proprio in questi minuti. Incappucciati, hanno lanciato bombe carte e molotov contro gli agenti nei pressi del parlamentò elenio prima di essere respinti dagli agenti i assetto antisommossa con lacrimogeni e cariche.

21.30 – Slittata la plenaria parlamentare. Inizialmente prevista per le 19, è stata rinviata la seduta del Parlamento per discuetere del piano di riforme perché la presidente della Camera, Zoe Konstantopoulou, esponente dell’ala radicale di Syriza contraria alla proposta di riforma, con una mossa a sorpresa ha convocato una riunione del gabinetto di presidenza. Il Parlamento resta comunque riunito in attesa del voto. In avvio di seduta il ministro delle finanze greco, Euclid Tsakalotos ha dichiarato: "Non avevamo scelta, lunedì è stato il giorno più difficile della mia vita che mi segnerà per sempre. Non abbiamo mai detto fosse un buon accordo".

21.00 – La polizia ha respinto i manifestanti violenti fuori da piazza Syntagma, ma i dimostranti continuano a sfilare per le vie del centro di Atene. Parte del corteo si è sparpagliato lungo le strade laterali, mentre la testa staziona davanti al parlamento, dove ha steso una grande bandiera greca. Al momento in zona è tornata la calma dopo gli scontri provocati da un gruppo di manifestanti anarchici. La piazza, sulla quale si affaccia il Parlamento dove è in corso il dibattito sulle prime riforme presentate dal governo Tsipras, si sta lentamente ripopolando. Davanti al Parlamento si sono schierati numerosi agenti in tenuta antisommossa

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20.30 – Scontri in piazza ad Atene. Mentre in Parlamento in vista del voto si discute dei provvedimenti e delle riforme promesse da Tsipras all'Europa in cambio degli aiuti, in piazza ad Atene vanno in scena scontri tra manifestanti e polizia. Gli scontri sono esplosi in Piazza Syntagma, nel centro della capitale greca. Un gruppo di manifestanti con caschi, estintori e magliette nere ha fatto irruzione nella piazza lanciando bombe carta, petardi ma anche bottiglie Molotov all'indirizzo degli agenti. La polizia in assetto antisommossa ha risposto con lanci di lacrimogeni e cariche.

18.50 -Tsipras ai suoi: "Votate il piano o me ne vado". Il clima si fa sempre più teso all'interno della maggioranza di governo in Grecia e in particolare all'interno del partito del Premier Tsipras a èpoche ore dal voto sulle riforme promesse all'Europa. In molto all'interno di Syriza infatti hanno annunciato il loro no la piano di riforme tirandosi fuori e sancendo di fatto una spaccatura. Una situazione incandescente che ha portato il Premier Alexis Tsiras a minacciare anche di lasciare tutto. "Senza il vostro sostegno sarà difficile per me restare premier" ha dichiarato infatti Tsipras ai parlamentari di Syriza, Secondo quanti riporta iEfimerida, aggiungendo: "O stasera siamo uniti, o domani cade il governo di sinistra"

16.00 – Il vice ministro dell'economia Nantia Valavani, con una lettera inviata al primo ministro Alexis Tsipras, si è dimessa ed ha espresso dubbi sul nuovo accordo raggiunto tra Atene e i creditori internazionali della Grecia sostenendo che con esso la Germania intende "umiliare completamente il governo e il paese". Secondo Valavani il piano dell'Unione Europea è che il parlamento approvi le riforme e che il governo, prossimamente, venga sostituito da un esecutivo di "volenterosi". In particolare le misure accettate da Tsipras non consentono alcuna prospettiva per una ripresa e che "questa soluzione particolare, che viene eseguita in modo così deprimente, non è una soluzione sostenibile".

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14.45 – Presidente del Parlamento greco (Syriza) conferma il suo "no" – La presidente del Parlamento greco, Zoe Konstantopoulou, membro dell'ala radicale di Syriza, ha confermato che voterà contro le riforme per il salvataggio della Grecia che devono essere approvate entro oggi. Lo riferiscono media locali, aggiungendo che in segno di protesta Konstantopoulou non presiederà alla seduta delle 20, lasciando l'incarico al vicepresidente Manos Manousakis.

Ore 14.30 – Il Comitato Centrale di Syriza ha detto no all'accordo siglato dall'Eurogruppo. Lo scrive il sito Rednotebook. 

UPDATE ore 13.30 – Quando sembrava essere stata trovata una "quadra" sulla situazione economica della Grecia il Fondo Monetario Internazionale – in un documento di 3 pagine – fa sapere che il piano di salvataggio da 86 miliardi potrebbe essere insufficiente e che il debito pubblico greco sale troppo velocemente. Per questo va presa in considerazione l'ipotesi di un taglio. Come spiega il Financial Times nelle tre pagine del memoriale l'FMI afferma che le recenti turbolenze nell’economia greca porteranno il debito di Atene a sfiorare il 200% sul pil nell’arco dei prossimi due anni, mentre all’inizio della crisi dell’Eurozona era al 127%. Servono quindi aiuti economici molto più vasti di quelli proposti dall'UE. Il Fondo Monetario Internazionale – scrive il Financial Times – suggerisce quindi all’Europa diverse opzioni, tra cui una proroga eccezionale del piano di ripagamento dei debiti di Atene con un "periodo di grazia" di altri 30 anni sull’intero stock del debito greco, vale a dire fino al 2053.

E’ una giornata importante per la Grecia. Dopo la lunga maratona di domenica in Eurogruppo, ora la partita si sposta nel Parlamento ellenico, chiamato all’approvazione del primo pacchetto di misure imposte dai creditori a Bruxelles in cambio di aiuti per 86 miliardi di euro. Un esame cruciale per Alexis Tsipras che così potrà valutare la tenuta della propria maggioranza. In patria il leader di Syriza si ritrova con un partito mai così spaccato, con l'ala più radicale contraria all’accordo che ha evitato il Grexit. Ieri poi è tornato a farsi sentire anche l'ormai ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, che ha evocato "il golpe dei colonnelli": "Nel 1967 le potenze straniere usarono i carri armati per mettere fine alla democrazia greca. Nel 2015 c’è stato un altro golpe delle potenze straniere, che hanno usato le banche invece dei carri armati". A garantire sostegno a Tsipras dovrebbero essere i centristi di To Potami ("Voteremo secondo gli impegni assunti con i nostri alleati"), Nea Demokratia e i socialdemocratici del Pasok.

Cosa contiene il provvedimento salva-Grecia

Il provvedimento arrivato in Parlamento è intitolato "misure urgenti per la negoziazione e la conclusione di un accordo con l'Esm", scrive Kathimerini, precisando che si tratta di una manovra da 3,175 miliardi di euro tra nuove tasse e risparmi di spesa. Il testo comprende una serie di misure fiscali con ritocchi all'aliquota Iva, una tassa di solidarietà e cambiamenti nella tassazione degli agricoltori.  In particolare, prevede maggiori entrate per 2,390 miliardi (di cui 794 milioni nel 2015) dai cambiamenti nel regime Iva. In particolare è previsto che l'Iva per gli alberghi e le strutture ricettive salga dal 6,5% al 13%. La tassa sugli utili societari passerebbe dal 26% al 29%. Ci sarebbe poi una tassa sul lusso fra il 10 e il 13% per veicoli ad alta cilindrata, piscine, velivoli e barche di oltre 5 metri.

Tsipras presenta il piano di salvataggio

“Non caliamo gli stipendi e neanche le pensioni, anche se indirettamente con le tasse a l’aumento dell’Iva c’è un delle taglio pensioni” ha assicurato Tsipras presentando il piano in un’intervista televisiva, durante la quale non ha mancato di accusare “gli europei” in merito al referendum. “Non sono stati molto buoni, sono stati un po’ vendicativi”, ha detto. “Tuttavia, durante l’Eurosummit ho avuto l’appoggio di Francia, Italia e Cipro” ha aggiunto. Qualche critica anche a Varoufakis: “Ha commesso evidenti errori durante il negoziato benché al principio sia stato capace d’imprimere un buon ritmo: mi assumo la responsabilità. Essere un eccellente studioso – ha affermato – non significa necessariamente essere un buon politico”. Quindi ha parlato dei lati positivi del “difficile” accordo raggiunto all’Eurosummit: “Ci sarà copertura di tutti i bisogni economici e finanziari del Paese per i prossimi tre anni e poi alla fine di questo memorandum, cioé dopo i tre anni, si potrà parlare di possibile ristrutturazione del debito”.

Sciopero di 24 del settore pubblico

Tuttavia contro il piano di salvataggio c’è tutto il sindacato greco che rappresentata i dipendenti del settore pubblico (Aedy), che ha invitato i propri iscritti a scendere in piazza per uno sciopero di 24 ore in segno di protesta. Con l'austerità sono a rischio le 9mila riassunzioni decretate dal governo Tsipras a maggio. La serrata sarà accompagnata, in serata, da una manifestazione in piazza Syntagma, nel centro di Atene. Anche l'associazione delle farmacie greche, ha preannunciato, sempre per la giornata di oggi, uno sciopero di 24 ore contro la prevista liberalizzazione del settore che dovrebbe aprire alla vendita di medicinali over-the-counter anche nei supermercati e concedere, sempre ai supermercati, licenze per aprire punti vendita al loro interno.

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