Grecia, urne chiuse. No al 61,3%. Il Governo: “Subito taglio netto del debito”
Ore 02.10 – Il risultato definitivo è la vittoria del "No" con il 61,3%
Ore 00.03 – Quando sono state scrutinate il 95% delle schede il risultato vede il "No" battere nettamente il "Sì" con il 61% dei voti.
Ore 23.20 – E' arrivata la dichiarazione della Commissione Europea, che "prende atto e rispetta il voto al referendum in Grecia. Il presidente Jean-Claude Juncker – spiega una nota – oggi e domani si consulterà con i leader democraticamente eletti degli altri 18 paesi dell'area euro e con i responsabili delle istituzioni europee".
Ore 23.06 – Il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha annunciato la convocazione di un vertice martedì per discutere delle prossime mosse dopo il referendum greco.
Ore 22.55 – Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha rilanciato: "Noi abbiamo fatto la proposta per un referendum per restare nell'euro sì e no e il popolo italiano ci darà una risposta".
Ore 22.40 – "Non era un referendum per uscire dall'Europa, ma un referendum per un'altra Europa". E' questo il cuore del messaggio pronunciato da Alexis Tsipras quando ormai è certa la vittoria dei no con oltre il 60% dei voti. Il leader greco ha dichiarato, inoltre, che forte del risultato elettorale ora riprenderà le trattative, il particolare sul "problema del debito": "Sono consapevole che non mi state dando un mandato di rottura con l'Europa".
Ore 22.30 – Secondo Nigel Farage il referendum greco segna la fine dell'Unione Europea. Marine Le Pen ha invece parlato di "lezione di democrazia".
Ore 22.25 – Prima ancora dell'ufficializzazione del risultato del referendum l'ex primo ministro greco Samaras si è dimesso dalla carica di presidente di Nuova Democrazia, partito liberale: "Ora il governo deve onorare il suo impegno a trovare un accordo sostenibile entro 48 ore ed invertire l'impressione che abbiamo votato per lasciare l'euro".
Ore 22.20 – "Il risultato del referendum greco va accettato". Così il ministro degli Affari Esteri tedesco, Steinmeier. "I prossimi passi dovranno essere decisi da Atene -precisa- la palla ora è alla Grecia".
Ore 22.15 – Anche Beppe Grillo esulta per la vittoria del no in Grecia: "Se usciamo dall'Euro magari all'inizio soffriremmo un po', insieme, un annetto, un annetto e mezzo massimo". Va sottolineato come il referendum greco non fosse tuttavia sull'uscita dalla moneta unica.
Ore 22.10 – Scrutinate il 75% delle schede elettorali: i no sono il 61,60%, i sì il 38,40.
Ore 21.45 – Il ministro dell'Economia Varoufakis sta tenendo un discorso in tv: "Il popolo greco ha sconfitto la paura. Da domani, grazie a questo bel no chiameremo i nostri partner per trovare un terreno comune. I greci hanno detto un coraggioso no a cinque anni di ipocrisia e all'austerità". "Vogliamo guarire le ferite del popolo greco che sono anche le ferite dell'Europa. Da domani l'Europa inizia a guarire le sue ferite, le nostre ferite. Diciamo no a un Eurozona delle finanze, sì a un'Eurozona dell'equità sociale".
Non sembra dello stesso avviso il collega tedesco Zigkmar Gabriel: per il socialdemocratico, infatti, con questo esito è impossibile riprendere delle trattative per un programma di salvataggio della Grecia. "Tsipras ha demolito gli ultimi ponti per trovare un compromesso con l'Europa".
Ore 21.40 – Secondo l'agenzia France Press il premier greco Alexis Tsipras avrebbe telefonato a Francois Hollande pochi minuti dopo la pubblicazione dei primi risultati ufficiali, quando era ormai chiaro il trionfo del No all'austerity. I due avrebbero discusso delle modalità per riprendere i negoziati.
Il tweet di Renato Brunetta: "Matteo Renzi, stai sereno"
Ore 21.27 – Parla il Presidente della Repubblica Mattarella: "I cittadini greci hanno preso oggi, con il referendum, una decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto. Una decisione, tuttavia, che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione Europea verso scenari inediti, che richiederanno a tutti, sin d'ora, senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica. Quella stessa visione che ha condotto diciannnove Paesi all'adozione di una moneta comune, con la cessione di sovranità liberamente e consapevolmente scelta da parte di ciascuno stato aderente, sapendo che ogni modifica delle sue regole passa attraverso una discussione collegiale tra pari. La Grecia a parte dell'Europa e, nei confronti del suo popolo, non deve venir meno la solidarietà degli altri popoli dell'Unione. Questi saranno certamente, nei prossimi giorni, i principi ispiratori dell'azione dell'Italia e mi auguro anche dei rappresentanti del popolo greco, degli altri partners europei e delle Istituzioni dell'Unione". Con questa nota il Quirinale ha commentato il risultato del referendum greco.
Ore 21.15 – Il Presidente Venezuelano Maduro lancia il suo messaggio di sostegno a Tsipras e al popolo greco
"Il nostro popolo mangiava cibo per animali, ma è riuscito a scacciare il FMI. Vorrei ufficialmente esprimere al Primo Ministro Tsipras, a Syriza e al popolo Greco la solidarietà del popolo bolivarista e chavista del Venezuela, tutta la solidarietà e il nostro abbraccio. Il nostro abbraccio ai cittadini Greci, al popolo greco. Se c’è qualcosa di noto in Grecia da almeno 2000 anni è la parola “democrazia”. E il popolo greco risponderà con democrazia. Noi abbiamo già vissuto tutto questo. Se potessimo parlare con i Greci e le Greche, potremmo cantare insieme ai Comunicalle (gruppo musicale) e dire loro che qui avevano privatizzato tutto, che erano sparite le pensioni e la scuola pubblica, che era stata privatizzata l’istruzione. Tutto, tutto, ogni cosa avevano privatizzato. Inoltre che il nostro popolo mangiava cibo per animali. E che abbiamo spezzato le catene del Fondo Monetario Internazionale. Non abbiate paura, Greci e Greche, fratelli e sorelle nostri! La strada è quella di spezzare le catene del capitale finanziario internazionale e del Fondo Monetario Internazionale. Di spazzare via l’oppressione che cerca di succhiare il sangue dei popoli, il lavoro dei popoli, la ricchezza dei paesi. Questa è la strada, la strada, la strada. Ammiriamo quello che fa il popolo della Grecia! Una lotta difficile, complessa mentre si moltiplicano i ricatti contro il popolo greco, i ricatti economici. E’ inoltre una guerra con obiettivo il popolo greco perché non faccia nessun passo verso la libertà e l’indipendenza , e l’Europa più in generale, perché non si svegli mai da questo letargo, dal dominio di queste istituzioni."
Due popoli, una lotta!
Ore 21.13 – Cortocircuito politico a seguito del referendum greco, Giorgia Meloni sostiene le posizioni di Tsipras
Ore 21.06 – Il Ministero del Tesoro: "L'Italia ha buoni motivi per avere fiducia anche sul piano strettamente finanziario ed è pronta ad assorbire eventuali shock dei mercati"
Ore 21.05 – La banca JPMorgan punta subito il dito contro la Grecia: "Alta probabilità di uscita da euro"
Ore 20.55 – Quando sono state scrutinate il 50% delle schede si consolida la linea anti-austerity. I no si attestano al 61,21%, mentre i sì al 38,79%. Il governo greco non ha intenzione di emettere una moneta parallela. Lo ha assicurato il capo dei negoziatori greci Euclid Tsakalotos parlando alla Star Tv dopoil risultato del referendum. «Non penso che ci cacceranno via» dall'euro, «siamo pronti a incontrarli già da stasera», ha aggiunto riferendosi ai creditori.
Ore 20.45 – Tutti gli stati membri dell'Eurozona sono impegnati a conservare l'integrità della moneta unica e quindi a recuperare la piena autonomia finanziaria della Grecia. È quanto si apprende da fonti del Tesoro
Ore 20.40 – Nella sede di Syriza si canta Bella Ciao: è così che i greci, ma anche i rappresentanti dei partiti della sinistra radicale di tutta Europa, festeggiano la vittoria dei No al referendum.
Ore 20.35 – Migliaia di persone stanno riempendo piazza Syntagma mentre le tv danno ormai per scontata la vittoria del "no" nel referendum voluto dal governo di Alexis Tsipras sul piano dei creditori internazionali per il rientro del debito ellenico. Fontana tinta di rosso e invasione pacifica di bandiere greche che si confondono con quelle di Syriza. Si attende il leader Tsipras.
Ore 20.30 – La vittoria, ormai certa, dei No in Grecia ha innescato una serie di reazioni anche in Italia. Matteo Salvini parla di "Schiaffo agli europirla", mentre Maurizio Landini di "grande giornata per la democrazia". Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, sostiene che "la democrazia ha trionfato contro il terrorismo della Merkel". Anche Brunetta esulta: "In UE non sarà più nulla come prima".
Ore 20.25 – Congratulazioni al Governo Tsipras e al popolo greco sono arrivate da tutte le forze di sinistra d'Europa. Podemos ha dichiarato: "Oggi in Grecia è stata protagonista la democrazia".
Ore 20.20 – Il G7 sta lavorando ad un comunicato sull'esito del referendum in Grecia. Il comunicato dei ministri delle Finanze dell'area, secondo quanto riporta una fonte, non verrà diffuso prima di domani.
Ore 20.10 – Quando il 33% delle schede sono state scrutinate si amplia, seppur di poco, la forbice tra i sì e i no: i primi sono al 39,08 e i secondi al 60,92%. Il successo dei "No" ha indotto i membri dell'Eurogruppo a rimandare la riunione inizialmente pianificata per domani. I ministri delle Finanze, spiegano le fonti, "non saprebbero cosa discutere" dopo l'eventuale vittoria del no al referendum in Grecia. Nel frattempo, anche se manca molto all'ufficializzazione del risultato, nelle strade di Atene si vedono i primi caroselli di auto che festeggiano.
Ore 19.55 – Il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha convocato per domani mattina alle 9,30 il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Intanto dalla Grecia il portavoce del Governo dichiara: "Con questo risultato il primo ministro ha un mandato chiaro dal popolo greco".
Ore 19.50 – Il Ministro dell'Economia Varoufakis incontrerà oggi stesso il capo della Banca centrale greca. I due concorderanno una richiesta di aumento della liquidità da parte della Banca Centrale Europea. Nel governo ellenico c'è clima di festeggiamenti, tanto che il Ministro degli Interni scommette che i NO supereranno il 61%.
Ore 19.40 – Quando sono state scrutinate il 20% delle schede i "NO" sono in vantaggio in tutte le regioni della Grecia. In particolare i No sono al 60,49 % e i Sì al 39,51%.
Ore 19.30 – Fonti diplomatiche di Bruxelles hanno riferito che, "indipendentemente dal risultato del referendum", domani è stato convocato un vertice dell'Eurogruppo. Intanto Euclid Tsakalotos, uno dei principali negoziatori greci, ha annunciato che il Governo vuole subito il taglio del debito pubblico: "I nostri creditori si devono render conto che la realtà è cambiata". L'uomo, intervistato da Sky News, ha anche anticipato le linee-guida della strategia greca, che poggeranno su due elementi: il rapporto del Fondo Monetario Internazionale, che riconosce che il debito greco è insostenibile e che servono almeno 50 miliardi di euro per coprire le necessità finanziarie immediate; e un nuovo mandato per Atene, sostenuto dalla volontà del governo greco.
Ore 19.20 – Quando sono state scrutinate il 9 per cento delle schede i NO sono in vantaggio: 59 a 41%.
Ore 19.10 – Il "No" potrebbe vincere in molte città della Grecia. A Patrasso le prime sezioni scrutinate danno il No all'85%. Nella Capitale, invece, dovrebbe esserci un testa a testa. I primi dati ufficiali sembrerebbero confermare una netta vittoria dei NO. Il Ministro della Difesa Kammenos è il primo a commentare: "I greci non si ricattano, vince la democrazia".
Ore 19.10 – I primi dati degli exit poll continuano a dare il "NO" in vantaggio: alla notizia nella sede di Syriza ad Atene è esploso un vero boato di gioia.
Ore 19 – Per l'emittente Tv Ant1, il "no" sarebbe così suddiviso per fasce d'età: 18-34 anni: 67%. 35-55: 49%. Più di 55: 37%. Sarebbero dunque i giovani ad aver dato il maggiore impulso al governo Tsipras. Intanto i negoziatori greci fanno sapere che non si sta discutendo di una valuta parallela.
UPDATE ore 18.50 – Gavriil Sakellaridis, portavoce del Governo greco, ha dichiarato che i negoziati riprenderanno domani e dovranno concludersi al più presto, al massimo dopo 48 ore. "Faremo ogni sforzo possibile per trovare al più presto un accordo". L'affluenza alle urne è stata del 65%, ampiamente superiore al minimo previsto dalla legge per far sì che la consultazione sia valida (40 per cento).
UPDATE ore 18.40 – Malgrado non siano ancora noti i risultati ufficiali del referendum in Grecia Angela Merkel ha annunciato che domani si recherà a Parigi per incontrare il presidente Hollande. I due discuteranno proprio dell'esito della consultazione. Intanto il portavoce del governo greco ha dichiarato: "La Grecia farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo con i creditori".
UPDATE ore 18.30 – Anche secondo il Financial Times i "No" sarebbero avanti. Intanto in Grecia i primi exit poll indicano i "no" al 52% e i "sì" al 48%. Tra i membri del governo Tsipras c'è moderato ottimismo: il ministro Varoufakis, in un'intervista alla americana Abc, ribadisce la sua posizione sul voto. Votare ‘no' al referendum è la sola strada per raggiungere un accordo praticabile, afferma il ministro, secondo quanto riferisce Bloomberg. Varoufakis poi lancia un'accusa: la crisi di liquidità delle banche greche è stata "architettata politicamente".
Scattate le ore 18 italiane (19 in Grecia) urne chiuse in tutta la nazione. Secondo un primo sondaggio di una tv greca i "No" sarebbero avanti con il 51% a fronte di un 37% di "Sì". Tsipras non commenta per ora questo dato ma si lascia andare solo ad un laconico: "Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura".
I primi risultati attendibili arriveranno tra le 20 e le 21. L’affluenza alle urne è simile a quella registrata alle elezioni legislative dello scorso gennaio: a metà giornata ha votato il 35 % degli aventi diritto. La soglia del 40% necessaria per rendere valido il referendum dovrebbe quindi essere superata senza problema.
Dopo giornate convulse di proclami, paure, trattative e manifestazioni di piazza, per la Grecia è arrivato il giorno del referendum indetto dal premier Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori di Atene. Si tratta di una giornata fondamentale per il destino del Paese arrivato ormai ad un bivio che porterà conseguenze pesanti in entrambi i casi. Oggi infatti tutti i cittadini greci sono chiamati a dare direttamente il loro parere sul contestato accordo con i creditori internazionali che inevitabilmente influirà sulle prossime politiche di Atene e sul suo futuro in Europa. Le urne per il referendum in Grecia sono state aperte questa mattina alle 7 ora locale, le 6 in Italia. Le operazioni di voto proseguiranno per tutta la giornata fino alle 19 quando i 19mila seggi allestiti verranno chiusi. Sono chiamati a votare circa 9.8 milioni di persone con più di 18 anni che dovranno esprimersi per un sì o un no sulla scheda elettorale. A causa dei limiti di tempo i greci residenti all'estero non potranno votare mentre per facilitare i trasferimenti degli elettori dalla loro residenza al seggio di appartenenza, oggi sulle principali autostrade non si pagheranno i pedaggi e l'azienda ferroviaria e le compagnie di pullman interurbani offriranno biglietti a prezzi ridotti.
Nel dettaglio il quesito su cui i greci sono chiamati a dire sì o no è il seguente: "Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell'Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato ‘Riforme per il completamento dell'attuale programma ed oltre' ed il secondo ‘Analisi preliminare per la sostenibilità del debito'". Al termine del voto non sono previsti exit poll, mentre le prime proiezioni sono attese attorno alle 21 locali (le 20 in Italia) quando si prevede saranno pervenuti risultati dal 10% delle sezioni. Affinché il risultato del referendum in Grecia sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale.
Sull'affluenza alle urne per questo referendum in Grecia però non ci sono dubbi vista la posta in palio per il Paese e le lunghe code che già dal primo mattino si sono formate davanti ai seggi. Tra i primi leader politici a votare nel referendum odierno c'è stato proprio il Premier greco Alexis Tsipras, che è stato accolto al suo seggio elettorale accolto da una folla enorme di giornalisti e curiosi, ma anche l'ex premier Kostas Karamanlis, che in questi giorni si è schierato apertamente per il sì, e il presidente della repubblica greca Prokopis Pavlopoulos. "Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa, si può ignorare la decisione di un governo, ma non la decisione di un popolo" ha dichiarato Tsipras, aggiungendo: "Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura".