Grecia, il Paese sull’orlo di un’esplosione sociale. Papademos: “O sacrifici, o catastrofe”
Le proteste ad Atene si infiammano di giorno in giorno. La violenza si diffonde in tutto il Paese e le voci si uniscono per manifestare contro il piano di austerity approvato dal Governo per evitare che la nazione cada in default. Dalla piazza arriva un messaggio univoco e chiaro: "Ci sarà un'esplosione sociale, stanno scherzando con il fuoco, avranno l'esplosione sociale che meritano. Se la protesta diventerà violenta, non sarà per un errore della gente, ma perché non ci saranno alternative. Le persone diventano violente perché non hanno futuro, non c'è futuro adesso". In questi giorni, infatti, a piazza Syntagma, dove è ubicata la sede del Parlamento greco, si sono radunate circa 3.500 persone, unite dalla disperazione scaturita da una crisi economica difficile da combattere. Le misure di austerità approvate dal Governo prevedono un pacchetto di salvataggio della Grecia che ammonta a 130 miliardi di euro. Il popolo non ha più soldi per mangiare e pagare le tasse. A causa dello sciopero, anche i mezzi di trasporto hanno subito una battuta d'arresto.
Il primo ministro, Lucas Papademos, attraverso un messaggio televisivo, parla alla Nazione, mostrando la drammatica situazione in cui l'intero Paese si trova, nonché le misure da adottare per fronteggiare questo delicato momento di crisi economica: "Siamo a un soffio dal Punto Zero. Il parlamento greco è chiamato ad assumersi una responsabilità storica. E' chiamato a esaminare e approvare il nuovo piano economico per la Grecia, precondizione per ottenere aiuti finanziari nei prossimi anni".
