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GMG: Papa Francesco oggi al santuario di Aparecida

Il Santo Padre dirà messa in uno dei luoghi che hanno maggiormente influito sul suo pontificato. Ad Paraecida, infatti, si approvò un documento che recitava: “la Chiesa deve liberarsi di tutte le strutture caduche che non favoriscono la trasmissione della fede”.
A cura di D. F.
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Dopo la giornata di riposo di ieri, Papa Francesco riprende oggi a tambur battente il programma della Giornata Mondiale della Gioventù, in Brasile. Oggi il Santo Padre dirà messa a San Paolo, nella basilica di Aparecida, il santuario mariano più importante del Brasile, dove sei anni fa si svolse l’ultima assemblea generale dell’episcopato latino-americano e dove allora i religiosi scrissero che "la Chiesa deve liberarsi di tutte le strutture caduche che non favoriscono la trasmissione della fede". Sono passati sei anni e, almeno apparentemente, sembra essere questa la missione principale del Pontefice che, anche per questo, ha voluto iniziare da qui il suo viaggio brasiliano. Ad Aparecida si venera una statuetta della Madonna nera alta 40 centimetri, ritrovata in tre pezzi nell’ottobre 1717 nel fiume Paraiba da tre pescatori. Su Bergoglio un possente apparato di sicurezza composto da 5 mila militari. La tradizione sostiene che la vergine è nera perché vuole rimanere accanto agli oppressi e il fatto di essere stata pescata in pezzi ricordava la vita spezzata dalla schiavitù.

Il consesso dei vescovi latino-americani del 2007 venne svolto in contatto quotidiano con i fedeli, che secondo l'attuale Papa influenzarono positivamente i lavori: "Celebrare l’eucaristia insieme al popolo è diverso che celebrarla tra noi vescovi separatamente. Questo ci ha dato vivo il senso dell’appartenenza alla nostra gente, della Chiesa che cammina come popolo di Dio, di noi vescovi come suoi servitori". Il documento finale che scaturì da quella riunione, spiegava Bergoglio, "per la prima volta non partiva da un testo base preconfezionato ma da un dialogo aperto, per ricevere quello che veniva dal basso". I vescovi del continente impararono a conoscere in quelle settimane il modo di lavorare del cardinale Bergoglio. La sua capacità di ascoltare e di armonizzare gli interventi. Alcuni di quei vescovi sarebbero diventati suoi elettori nel conclave del marzo scorso.

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