Gli USA pronti ad intervenire contro l’Isis in Siria e Iraq con “azioni dirette”
Barack Obama vuole affrontare l'Isis sul campo e presto darà il via ad “azioni dirette sul terreno” contro i miliziani jihadisti, in Iraq e in Siria. Lo ha annunciato il capo del Pentagono Carter, durante un’audizione avvenuta davanti al Senate Armed Services Committee. Carter ha affermato che “non rinunceremo a sostenere i nostri partner negli attacchi contro l’Isis, o conducendo queste missioni direttamente, con bombardamenti dall’aria o azioni dirette sul terreno”. Il leader del Dipartimento della Difesa americano ha poi citato come esempio il blitz della scorsa settimana in Iraq per liberare gli ostaggi in mano allo Stato Islamico.
Va comunque detto che l’intenzione degli USA è quella di inviare truppe speciali in Siria, non per lanciare attacchi mirati, ma per aiutare in maniera permanente gli alleati di Washington. In particolare l’obiettivo sarebbe quello di appoggiare la coalizione composta da curdi YPG e da ribelli locali, che dopo i successi ottenuti nel nord del paese sta preparando un’offensiva contro Raqqa. Quindi la posizione ufficiale è quella di non partecipare ai combattimenti.
Nel frattempo, nel corso della riunione sulla Siria avvenuta a Parigi, è stata ribadita "la necessità di continuare gli sforzi nella lotta contro l'Isis in Siria appoggiando al tempo stesso l'opposizione moderata, il cui ruolo nei futuri negoziati è stato messo in evidenza", secondo quanto detto dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius che, in un comunicato, ha aggiunto che per i partecipanti "l'impegno di un processo va accompagnato da cambiamenti tangibili sul terreno a beneficio della popolazione siriana".