Gli Usa premono sull’Europa per liberalizzare il mercato dei dati
L'amministrazione statunitense sta premendo sull'Europa per liberalizzare il mercato dei dati degli utenti favorendo così le proprie multinazionali della tecnologia, ma mettendo a rischio la privacy e la sicurezza delle informazioni. È quanto rivela un documento Usa trapelato dai negoziati del TISA, il Trade In Service Agreement, attraverso la rete Associated Whistle-Blowing Press. Ai negoziati TISA, che vanno avanti ormai dal 2013 in completa segretezza, stanno partecipando 23 governi nazionali tra cui l'Italia. Il documento trapelato in particolare si riferisce alla proposta del rappresentante del Commercio USA, datata 25 aprile 2014, e riguarda e-commerce, circolazione dei dati attraverso i paesi e net-neutrality. Secondo gli esperti la proposta mira a proteggere il vantaggio competitivo americano nel commercio elettronico e il monopolio dei diritti sulla proprietà intellettuale e sulla tecnologia.
Le trattative Tisa
Secondo quanto scrive Repubblica, dietro la richiesta statunitense per liberalizzare il mercato dei dati degli utenti in Europa e nel mondo ci sarebbero infatti gli interessi della Coalition of Services Industries (CSI), una lobby statunitense delle grandi aziende tecnologiche che hanno l'obiettivo di superare i lacci legislativi per fare largo alla privatizzazione dei servizi. Attualmente non si sa a che punto è la discussione in merito ma se la proposta venisse accettata l'accordo restringerebbe fortemente le regolamentazioni nazionali che limitano i profitti dell'industria sui dati dei clienti.