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Guerra in Ucraina

Gli Stati Uniti sapevano dell’offensiva militare che Prigozhin pianificava contro la Russia

Un lungo articolo pubblicato da New York Times rivela che i servizi di intelligence degli Stati Uniti sospettavano da tempo che Prigozhin stesse preparando un’iniziativa militare contro la Russia, ma hanno deciso di non diffondere l’informazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Gli Stati Uniti sapevano da giorni, e sospettavano da settimane, dell'offensiva militare condotta da Yevgeny Prigozhin e il gruppo Wagner in Russia. Secondo il New York Times, che cita fonti dell'intelligence, i più alti funzionari militari americani sono stati informati mercoledì del fatto che il leader dei mercenari fosse pronto a ribellarsi a Putin e alla difesa russa. I sospetti su Prigozhin, però, andavano avanti da molto tempo: il quotidiano americano spiega che i timori sono cresciuti nel corso dei mesi, per via dei rapporti sempre più complessi e conflittuali tra il gruppo Wagner e il ministero della Difesa russo.

Per mesi i mercenari hanno chiesto più munizioni, una carenza che è venuta fuori con più evidenza all'inizio della controffensiva ucraina. Poi la decisione di far firmare a tutti i combattenti dal lato russo un contratto con il ministero della Difesa, che ha mandato Prigozhin su tutte le furie. Gli Stati Uniti ovviamente controllavano la situazione grazie ai servizi d'intelligence, visto che la possibilità che l'altra maggiore potenza nucleare del mondo scivoli nel caos è probabilmente la principale preoccupazione degli Usa.

Tuttavia, secondo quanto ricostruito dal New York Times, la notizia è rimasta secretata e non è stata diffusa in precedenza – come accadde, ad esempio, alla fine del 2021, quando gli Usa avevano predetto l'invasione russa in Ucraina – per evitare di fare un favore a Putin e, soprattutto, togliergli l'assist più scontato: secondo gli Stati Uniti, infatti, in Russia non aspettavano altro che gridare al complotto favorito – e magari anche sovvenzionato – dall'Occidente. Così sono stati avvisati solo alcuni leader del Congresso, dopo che l'informazione è passata dall'intelligence ai vertici militari del Paese. Poi più nulla, nessuna informazione è fuoriuscita dal circolo ristretto. Certo filtra preoccupazione, perché è evidente che la mossa di Prigozhin, pur fallita in apparenza, apre uno squarcio nell'equilibrio interno della Russia.

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