Gli Stati Uniti non vogliono che Putin sia assassinato, dice la Casa Bianca
Gli Stati Uniti non vogliono che qualcuno uccida Vladimir Putin. A precisarlo è stata la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, rispondendo a una domanda diretta di un giornalista. Il chiarimento è arrivato dopo un tweet di cui si è discusso moltissimo, da parte di un senatore repubblicano che chiedeva l'assassinio di Putin: "Questa non è la posizione del governo degli Stati Uniti e certamente non è una dichiarazione che proviene dalla bocca di qualcuno che lavora in questa amministrazione", ha chiosato Psaki. Insomma, gli Stati Uniti non chiedono che Putin sia ucciso. C'è da dire che affermare il contrario sarebbe diventato senz'altro un problema.
Ma torniamo al tweet del senatore Lindsey Graham: "C'è un Bruto in Russia? C'è un colonnello Stauffenberg nell'esercito russo che abbia maggior successo dell'originale? L'unico modo in cui questa storia può finire è che qualcuno in Russia elimini questo tizio. Faresti al tuo Paese – e al mondo – un grande servizio". Parlando di Bruto si riferisce all'assassinio di Giulio Cesare, parlando di Claus von Stauffenberg all'attentato – fallito – contro Adolf Hitler. "Le uniche persone che possono risolvere questo problema sono i russi. Facile a dirsi, difficile a farsi – ha continuato Graham – A meno che non vogliate vivere nell'oscurità per il resto della vostra vita ed essere isolati dal resto del mondo in condizioni di estrema povertà dovete agire".
Sono moltissime le polemiche scaturite da questi due tweet del senatore repubblicano, tanto che alla domanda arrivata alla portavoce della Casa Bianca ne sono seguite altre. Così ha chiosato: "Il presidente Putin ha le capacità per lavorare alla de-escalation. Abbiamo lasciato la porta aperta per mesi pur di andare verso la de-escalation". Poi ha ribadito: "No, non sosteniamo l'uccisione del leader di un Paese straniero o il cambio di regime. Questa non è la politica degli Stati Uniti".