Gli Stati Uniti dichiarano il vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria pubblica
Gli Stati Uniti hanno dichiarato il vaiolo delle scimmie un'emergenza sanitaria pubblica. Lo fa sapere Xavier Becerra, Segretario della salute e dei servizi umani all'interno dell'amministrazione Biden che in conferenza stampa ha spiegato che la malattia si sta diffondendo negli Stati Uniti da maggio e che i casi sono in aumento in tutto il mondo: “Esortiamo ogni americano a prendere sul serio il vaiolo delle scimmie”, ha spiegato il membro del Partito Democratico usa.
La decisione dell'amministrazione Biden arriva dopo la dichiarazione dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che a fine luglio ha parlato del vaiolo delle scimmie come di un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. In precedenza già diversi stati, tra cui quello di New York e della California, avevano dichiarato monkeypox un'emergenza sanitaria. Al momento negli Stati Uniti sono oltre 6.600 le persone risultate positive al vaiolo delle scimmie, per cui il vaccino è già presente anche se in dosi ancora limitate. Dichiarare lo stato di emergenza potrebbe accelerare l'accesso alle cure esistenti per tutti i cittadini statunitensi.
Di terapie e vaccini ha parlato anche l'OMS, vista la crescente preoccupazione anche in Europa dove i casi continuano ad aumentare. Secondo il direttore dell'ufficio europeo dell'Oms Hans Kluge però il vaccino da solo non può fermare l'epidemia di vaiolo delle scimmie. "Chiediamo, per il momento, di adottare misure per ridurre questo rischio", per esempio "limitando i partner sessuali e le interazioni". Sebbene comincino a osservarsi casi di trasmissione domestica, "dobbiamo rispondere concentrandoci sulla modalità di trasmissione dominante (il contatto pelle a pelle durante gli incontri sessuali) e sui gruppi a più alto rischio", ha detto Kluge.
La commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides aveva sottolineato in un tweet che Bruxelles intensificherà il sostegno agli Stati membri "per affrontare il problema del vaiolo delle scimmie. Le vaccinazioni, le terapie, la sorveglianza, il tracciamento dei contatti e una chiara comunicazione pubblica saranno i nostri strumenti per affrontare questa situazione preoccupante".
Per quanto riguarda l'Italia invece al momento i casi confermati, con dati aggiornati al 2 agosto, sono 505. Numeri che secondo il direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute non devono destare particolari allarmismi. La maggior parte dei casi si registra in Lombardia dove se ne contano 232, seguita dal Lazio (104), Emilia Romagna (57), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (17). Sono 5 le regioni che non hanno ancora segnalato casi: Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d'Aosta mentre le rimanenti 7, (comprese le province autonome di Bolzano e di Trento), contano meno di 10 casi.