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Gli Stati Uniti attaccheranno i terroristi in Iraq con i droni?

“Un attacco con droni potrebbe essere un’opzione per fermare l’avanzata dei miliziani jihadisti dell’Isis verso Baghdad” è quanto affermato dal segretario di Stato americano John Kerry.
A cura di Biagio Chiariello
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 L'attacco con i droni per fermare l'avanzata dell'Isis in Iraq? “E’ un'opzione”, come annunciato da John Kerry, segretario di Stato americano, in un’intervista a Yahoo!News. Una ipotesi, peraltro, già avanzata da Obama qualche giorno fa. “Si tratta di una sfida particolarmente importante per cercare di stabilizzare la situazione nella regione – dice Kerry –. Naturalmente è anche una sfida che l’Iraq deve affrontare al suo interno. Questo (l’ISISndr) è un gruppo terroristico. Siamo disponibili a qualunque opzione che possa ridurre al minimo la violenza, mantenere insieme lo stato iracheno, che possa salvaguardare l’integrità dell’Iraq ed eliminare la presenza del terrorismo che sta alzando il livello della sua violenza”. Ci sarebbe stato anche un primo contatto tra Washington e le autorità iraniane di Teheran per discutere della situazione in Iraq, ma comunque tali discussioni sarebbero "scollegate" dai negoziati sul nucleare in programma a Vienna in settimana. La Casa Bianca sarebbero pronta anche a raid aerei con piloti militari, ovviamente dopo consultazioni, "passo dopo passo", con Bagdad.

L'avanzata dei terroristi dell'Isis verso Baghdad

I jihadisti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante hanno invaso le città della valle del Tigri a nord della capitale irachena nei giorni scorsi, ma sembra abbiano fermato la loro avanzata proprio quando l’ingresso a Baghdad sembrava cosa fatta. L’Isis sostiene di avere ucciso 1700 soldati, agenti e persone sospettate di collaborare con il governo. L’esercito fedele al governo  afferma di aver ucciso 297 militanti, almeno secondo il generale Qassim al-Moussawi, portavoce dell'esercito dell'Iraq. Numeri, in entrambi i casi, impossibili da verificare tramite fonti indipendenti.  Lo stesso Kerry ha confermato la "profonda preoccupazione" degli USA per quanto sta accadendo in Iraq, Paese la cui integrità è "vitale per la stabilità del Medio Oriente".

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