Gli obiettivi della Russia in Ucraina vanno oltre il Donbass, dice il ministro degli Esteri Lavrov
Gli obiettivi dell'operazione speciale in Ucraina vanno ora oltre il Donbass. A chiarirlo è stato oggi il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Intervistato da Russia Today, ha spiegato che le forze di Mosca intendono "liberare" dal controllo di Kiev Kherson, Zaporizhzhia e un certo numero di altre regioni.
Secondo Lavrov, "quando c'è stata una riunione dei negoziatori a Istanbul, c'era una geografia e la nostra disponibilità ad accettare la proposta ucraina si basava sulla geografia della fine di marzo. Oggi, la geografia è diversa. Non è solo la Dpr e la Lpr, cioè le autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk che compongono il Donbass, è anche la regione di Kherson, la regione di Zaporizhzhia e una serie di altri territori".
Il ministro è poi passato a minacciare l'Occidente nel caso in cui inviasse a Kiev armi a lungo raggio: "Gli obiettivi dell'operazione speciale in Ucraina si sposteranno ulteriormente", ribadendo che la "denazificazione" e "smilitarizzazione" dell'Ucraina rimangono rilevanti per l'esercito russo. "Non possiamo permettere che in quella parte dell'Ucraina che sarà controllata da Zelensky o chi lo sostituirà, ci siano armi che rappresentano una minaccia diretta al nostro territorio e il territorio di quelle repubbliche che hanno dichiarato la loro indipendenza".
Poi, è passato ad attaccare gli Stati Uniti e il Regno Unito che vogliono spingere la Russia contro l'Europa."I nostri colleghi americani, i nostri colleghi britannici, con il supporto attivo di tedeschi, polacchi e dei rappresentanti dei Paesi baltici, vogliono veramente trasformare questo conflitto in una vera guerra e mettere la Russia contro i paesi europei", ha affermato Lavrov, parlando di una "iniziativa anglosassone". Infine, un riferimento alle trattative per la pace che sembrano essere ferme: "Accordi con Kiev in questo momento non hanno senso".