Gli attentatori di Boston volevano colpire il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza
I fratelli Tsarnaev progettavano un attacco suicida. Parola di Dzhokhar Tsarnaev, il più giovane dei due fratelli ceceni (e unico ancora in vita) responsabili delle esplosioni alla maratona di Boston. Lo ha detto lui stesso nel corso degli interrogatori, precisando che un nuovo attentato era in programma per il 4 luglio, giorno dell'Indipendenza e festa nazionale degli Stati Uniti. Lo riferisce il New York Times, secondo cui Dzokhar avrebbe ammesso che la fabbricazione degli ordigni mortali, compresi quelli nelle pentole a pressione utilizzate sul traguardo della maratona, li tenne impegnati per un tempo relative breve, tanto da decidere di anticipare l'attacco, al 15 aprile appunto, giorno della storica gara di Boston e, in Massachusetts, Patriots Day.
Arabia Saudita: "Tamerlan pericoloso" – Non è tutto. Il Daily Mail riferisce di una presunta lettera inviata dall'Arabia Saudita al dipartimento per la Sicurezza Interna americano nel 2012, per avvertire gli USA dei comportamenti sospetti di Tamerlan Tsarnaev, al quale Riad nel dicembre del 2011 aveva negato il visto per recarsi in pellegrinaggio alla Mecca per preoccupazioni riguardo alla sicurezza. La Casa Bianca, però, non conferma: "Noi ed altri agenzie del governo americano che gestiscono questo tipo di informazioni non abbiamo notizie riguardo ad una lettera di questo tipo", ha detto la portavoce Caitlin Hayden a riguardo.
I tre sospettati arrestati – Nel frattempo emergono nuovi particolari sull‘arresto dei tre studenti universitari (due kazaki e un americano), colleghi di Dzokhar ed incriminati per aver sottratto dalla sua stanza nel dormitorio un computer e un suo zainetto contente fuochi d'artificio. L'Fbi li accusa "ostruzione alla Giustizia". La mossa sarebbe stata compiuta non appena le autorità americane hanno diffuso la foto del sospettato in fuga. Per il momento non vi sarebbero riferimenti ad atti di terrorismo, dunque per la polizia i tre non avrebbero partecipato alla pianificazione dell’attentato contro la maratona nel quale hanno perso la vita un bambino di 8 anni, due donne, oltre al ferimento di 260 persone.