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Gli appuntamenti elettorali del 2012: dagli USA alla Francia, dalla Russia all’Egitto

Sarà un anno pieno di importanti elezioni, con il cambio al vertice di alcune delle maggiori potenze mondiali. Appuntamenti decisivi anche per alcune Nazioni protagoniste della primavera araba come l’Egitto.
A cura di Antonio Palma
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Sarà un anno pieno di importanti elezioni, con il cambio al vertice di alcune delle maggiori potenze mondiali. Appuntamenti decisivi anche per alcune Nazioni protagoniste della primavera araba come l'Egitto.

Il 2012 appena iniziato sarà sicuramente un anno pieno di momenti decisivi sia dal punto di vista economico che politico. La crisi economica mondiale farà sentire ancora di più la sua morsa e i Governi  saranno chiamati ad intervenire in modo deciso per sostenerne il peso e rilanciare l'economia. Ma le indicazioni e le strade intraprese fin qui dai vari Paesi potrebbero cambiare velocemente a seconda di chi salirà al potere nei prossimi appuntamenti elettorali. Per il nuovo anno, infatti, si rinnoveranno i vertici di molte Nazioni tra cui quelli di molte potenze mondiali come gli Stati Uniti, la Russia, la Francia e la Cina. I cambiamenti alla guida di ben quattro dei Paesi che siedono nel Consiglio delle Nazioni unite come membri permanenti inevitabilmente si ripercuoteranno sulle politiche economiche e interne degli altri Stati.

Le elezioni in Russia: Putin verso la riconquista del Cremlino

Vladimir Putin

I primi ad essere chiamati al voto saranno i russi con le elezioni presidenziali di Marzo, dopo quelle per il rinnovo del Parlamento appena svolte. La situazione politica russa è altamente instabile, dopo le accuse di brogli al partito del Presidente Vladimir Putin, numerose manifestazioni di protesta si sono svolte a Mosca e nelle grandi città come non accadeva da anni e che la polizia russa ha ostacolato in vari modi. Putin però nonostante le accuse ha confermato la sua supremazia alla Duma e si prepara ad una facile vittoria anche per la Presidenza. Del resto il Presidente russo aveva dovuto abbandonarla solo per motivi legislativi, non potendosi ricandidare, e aveva messo al suo posto il fedele Dmitri Medvedev, a cui sono riservate ben poche speranze di riconferma.

Le presidenziali americane: si cerca lo sfidante di Obama

Barack Obama

Altra grande attesa per le presidenziali Usa che si terranno il 6 novembre, quasi scontata la ricandidatura di Obama per i Democratici, che non ha avversari tanto forti da poterlo impensierire, mentre partirà domani la lunga maratona delle primarie dei Repubblicani, alla ricerca di un vero sfidante del Presidente uscente. Se per i democratici a settembre si prospetta una sostanziale celebrazione del leader e la passerella per Obama, per i Repubblicani ci sono diversi i candidati e dunque potrebbero non mancare sorprese, visto anche la sostanziale indecisione degli elettori e i tanti autogol dei candidati considerati forti alla vigilia.

Per le elezioni di fine anno peseranno molto le scelte di Obama che inevitabilmente sarà condizionato dalle notizie provenienti dalle primarie, ma anche dalla situazione economica internazionale. Obama, aspramente criticato in questi anni dopo l'euforia seguita alle sue lezioni, è dato in ripresa soprattutto per la mancanza, almeno fino a questo punto, di un vero sfidante che emerga sugli altri. In America si sà, il Presidente in carica ha sempre un notevole vantaggio sugli avversari, che Obama non mancherà di sfruttare a suo favore. Del resto la destra americana è molto divisa tra oltranzisti e moderati che mai appoggerebbero candidati troppo sbilanciati a favore di una parte o dell'altra. I numerosi appuntamenti mondiali poi saranno un ulteriore banco di prova per Obama, ma probabilmente non peseranno molto sulle decisioni degli elettori statunitensi, più propensi a valutare le politiche interne in situazione di crisi economica.

Presidenziali Francia: la sinistra in vantaggio

Nicolas Sarkozy

Molto prima di quelle americane, sapremo quale è stato il risultato delle elezioni per il nuovo presidente francese, in programma ad aprile e maggio. Dopo l'uscita di scena di uno dei favoriti, l'ex presidente del FMI, Dominique Strauss-Kahn, per motivi giudiziari, Nicolas Sarkozy se la dovrà vedere contro il principale sfidante, il socialista François Hollande, che ha vinto le primarie per la sinistra. I candidati all'Eliseo però saranno molti a partire da Marine Le Pen, figlia dello storico leader della destra francese, e François Bayrou candidato di centro. Anche in base al loro risultato al primo turno e le indicazioni per il secondo turno, si capirà poi quale possibilità avranno i due candidati maggiori. I giochi però potrebbero complicarsi ulteriormente anche grazia ad un altro candidato, Dominique de Villepin, altro uomo di destra da sempre rivale politico di Sarkozy. Molto probabile dunque il ballottaggio di maggio quando sapremo effettivamente chi guiderà la Francia e soprattutto quale sarà il nuovo atteggiamento di Parigi in campo europeo. Il presidente eletto avrà subito modo di mettersi alla prova, dovendo immediatamente affrontare un importante appuntamento elettorale con le elezioni per il rinnovo del Parlamento che si terranno a giugno.

Cina: il cambio di vertice senza elezioni

I vertici del Partito comunista cinese

Il 2012 sarà anche l'anno del cambio di vertice a Pechino, a ottobre il Congresso del partito comunista cinese si riunirà per sancire il già concordato cambio di guardia alla guida del Paese. Niente elezioni ma tutto già stabilito dal partito che incaricherà ufficialmente l'attuale vice presidente Xi Jinping, di sostituire Hu Jintao che è stato a capo della Nazione per dieci anni. Oltre al Presidente, la Repubblica Popolare Cinese si appresta ad eleggere anche il nuovo Premier al posto di Wen Jiabao, la nomina dovrebbe ricadere su Li Kegiang uno dei suoi più fedeli  collaboratori e alto dirigente del Partito Comunista.

Quest'anno però sarà l'anno anche di numerose altre scadenze politiche e conseguenti  appuntamenti elettorali, dal Messico alla Finlandia, dal Venezuela di Chavez  alla Lituania, ma soprattutto è tempo di elezioni per alcuni dei Paesi della Primavera Araba, chiamati a confermare le spinte alla democratizzazione del mondo arabo e mediorientale. In Egitto alla fine di gennaio continueranno le votazioni per eleggere i rappresentanti dell'altro ramo del Parlamento dopo le consultazioni già svolte nel 2011, mentre a luglio si dovrebbero tenere le prime elezioni presidenziali del dopo Mubarak. Anche nello Yemen dopo le numerose proteste di piazza in programma elezioni presidenziali anticipate dopo la fine del periodo di transizione. Anche gli iraniani dovranno eleggere i loro rappresentanti in Parlamento e a marzo ci potrebbero essere delle sorprese dopo la rabbia soprattutto giovanile esplosa nelle città e le violente repressioni della Polizia.

Ritornando in Europa, appuntamento cruciale per la Grecia che dopo il Governo tecnico di Papademos, sarà alle prese con il voto politico anticipato. Chiunque prenderà il potere dovrà vedersela con la grave crisi finanziaria in cui versa il Paese, e dovrà contare sui prestiti internazionali per fra fronte ad una parte dei debiti. Anche l'Italia dovrà fare i conti con la crisi economica e le opportune riforme per la crescita e lo sviluppo del Paese, il Governo Monti non è in scadenza di mandato, ma non avendo una maggioranza politica su cui contare non è improbabile che anche per gli italiani sia un anno di urne elettorali.

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